Quattro caccia Eurofighter dell'Aeronautica militare sorvolano Imola durante il Gp di Formula 1

Quattro caccia intercettori bisonici Eurofighter dell'Aeronautica militare sorvolano Imola e l'autodromo Enzo e Dino Ferrari per celebrare il ritorno in Romagna del Gran...

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Quattro caccia intercettori bisonici Eurofighter dell'Aeronautica militare sorvolano Imola e l'autodromo Enzo e Dino Ferrari per celebrare il ritorno in Romagna del Gran Premio di Formula Uno dopo 14 anni. E anche per onorare la memoria dell'asso degli assi, Francesco Baracca. romagnolo di Lugo.

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Gli aerei che hanno dato idealmente il via alla 13^ tappa del mondiale appartengono al 4° Stormo di Grosseto ed al 51° Stormo di Istrana, reparti operativi dell'Aeronautica Militare che assicurano quotidianamente la difesa dello spazio aereo nazionale e della Nato. 

In particolare, gli Eurofighter del 4° Stormo hanno sui timoni di coda il Cavallino Rampante, simbolo che da circa 100 anni lega indissolubilmente la Scuderia Ferrari e l’Aeronautica Militare, un connubio che fonda le sue radici storiche durante la prima guerra mondiale, con le gesta dell’Asso degli Assi dell’aviazione, il maggiore Francesco Baracca, di Lugo di Romagna, a 25 chilometri da Imola


 
Approfondimento - La storia del Cavallino Rampante
 
Il cavallino rampante – di colore argenteo su campo rosso, rivolto a sinistra e con la coda abbassata – era lo stemma araldico del "Piemonte Reale Cavalleria", uno dei più prestigiosi reparti dell’Esercito Italiano, presso il quale Francesco Baracca prestò servizio ad inizio del Novecento.
 
Di lì a poco, il giovane cavallerizzo volle diventare aviatore e fu proprio il suo amore per i cavalli che lo portò negli anni successivi a scegliere di adottare, sebbene con alcune varianti, lo stesso stemma quale simbolo per i suoi aeroplani. Il cavallino rampante nero apparve per la prima volta su di un aeroplano pilotato dall’asso a inizio 1917 e divenne definitivamente l’insegna applicata sulla fusoliera degli aerei da lui pilotati nell’ambito della neo-costituita 91ª Squadriglia, la squadriglia degli Assi
 
Il 19 giugno 1918 Francesco Baracca, che aveva abbattuto 34 velivoli nemici, non rientrò da un volo di guerra sul Montello e il suo corpo fu trovato solo alcuni giorni più tardi accanto ai resti bruciati del suo Spad.
 
Da quel momento, furono i genitori dell’Asso a tenerne vivo il ricordo e fu un incontro – il 16 giugno 1923 durante una gara sul Circuito del Savio – tra il padre di Francesco Baracca, Enrico, e un giovane Enzo Ferrari (all’epoca al volante di un’Alfa Romeo) a preparare la strada a quello che diventerà un mito a livello mondiale.
 
A quell’incontro seguì quello tra la madre di Francesco e il costruttore modenese, al quale la contessa Paolina Biancoli donò il prezioso emblema accompagnandolo con queste parole: "Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna".
 
"Conservo ancora la fotografia di Baracca, con la dedica dei genitori con cui mi affidano l’emblema" – scriveva Enzo Ferrari il 3 luglio 1985 allo storico lughese Giovanni Manzoni - "Il cavallino era ed è rimasto nero; io aggiunsi il fondo giallo canarino che è il colore di Modena".
 


Il Cavallino Rampante tornò ad apparire come stemma della 91ª negli anni ’20, per ricevere poi una definitiva consacrazione quale insegna del 4º Stormo della Regia Aeronautica per volere di Amedeo d'Aosta che allora lo comandava. Lo stesso stemma fu inoltre impiegato per un periodo anche sulle moto Ducati, su richiesta dell’allora progettista Fabio Taglioni, originario di Lugo di Romagna. Il cavallino rampante vola tuttora sul timone di coda degli Eurofighter dell'Aeronautica Militare e sulle auto di Maranello. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero