Bangladesh, scontri alla protesta di migliaia di lavoratori del tessile

Migliaia di lavoratori dell'abbigliamento del Bangladesh sono scesi in piazza a Dacca e in altre città per chiedere un salario quasi triplicato. Ci sono stati disordini...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Migliaia di lavoratori dell'abbigliamento del Bangladesh sono scesi in piazza a Dacca e in altre città per chiedere un salario quasi triplicato. Ci sono stati disordini e scontri con la polizia in assetto antisommossa. A cause delle proteste, centinaia di fabbriche sono rimaste chiuse; 3.500 presenti in Bangladesh rappresentano circa l'85% del miliardo di esportazioni annuali del Paese e forniscono i principali marchi occidentali, tra cui Adidas, Gap, HeM e Levi Strauss.

Ma le condizioni di lavoro sono terribili per molti dei quattro milioni di lavoratori impiegati nel settore, la maggior parte dei quali sono donne, il cui salario mensile parte da 8.300 taka (circa 72 euro). La polizia ha dichiarato che i lavoratori hanno saccheggiato decine di fabbriche a Gazipur e in altri quartieri industriali alla periferia della capitale da quando sono iniziate le proteste, lo scorso fine settimana.

La Bangladesh Garment Manufacturers and Exporters Association (BGMEA), che rappresenta i proprietari delle fabbriche, ha offerto un aumento dei salari del 25%. Una promessa notevolmente inferiore al salario mensile di 23.000 taka (circa 197 euro) richiesto dai lavoratori.

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero