Rap Palermo, 101 furbetti del cartellino: le immagini dei carabinieri

Un'indagine condotta dal nucleo operativo della compagnia di...

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Un'indagine condotta dal nucleo operativo della compagnia di Palermo Piazza Verdi, nata da una segnalazione di una funzionaria della Rap che ha denunciato furti di carburante dai veicoli dell'azienda, ha portato a rilevare 1385 casi di assenteismo. Gli investigatori hanno calcolato che l'azienda ha subito un danno economico di circa 40.000 euro a causa di 2800 ore di assenza.

Assenteismo a Palermo, caccia ai furbetti del cartellino

Ci tengo innanzitutto a ringraziare la Procura e i carabinieri per il forte impulso dato alle indagini, scaturite dalla denuncia di un nostro dirigente. Al contempo, mi rammarico che vengano coinvolti, anche in flagranza di reato, dipendenti accusati di atti criminali contro la propria azienda. Oltre a danneggiare l'immagine della Rap, vengono colpiti anche tutti quei lavoratori che ogni giorno svolgono con dedizione il loro dovere. Questa inchiesta è un'ulteriore tegola che si abbatte sulla Rap. E tutto questo accade mentre ci battiamo e sacrifichiamo tempo e risorse per tenere in piedi l'azienda, per scongiurare l'ennesima emergenza, per risanare i conti ed evitare anche il fallimento della Rap». A dirlo è Giuseppe Todaro, presidente della Rap, l'azienda di igiene ambientale di Palermo, dopo l'inchiesta anti- assenteismo che vede indagati oltre 100 dipendenti della partecipata. Per 18 è scattato l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. «Ogni giorno contrastiamo migliaia di palermitani che abbandonano rifiuti ovunque - aggiunge -, mezza città che pretende un servizio adeguato ma poi dimentica di pagare la Tari e adesso ci tocca aprire un ulteriore fronte all'interno, con decine di dipendenti che, a quanto pare, non hanno ancora capito quanto seriamente a rischio sia il futuro dell'azienda. Se confermate le ipotesi accusatorie, prenderemo provvedimenti durissimi, ove ci siano i presupposti anche per il licenziamento. Oltre, ovviamente, a costituirci parte civile nell'eventuale processo. Tutti i dipendenti - conclude Todaro - devono sapere che la catena dei controlli è serrata e l'attenzione è massima perché la città vuole risposte di serietà e affidabilità e non ci saranno sconti per nessuno».
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Il Messaggero