Al Bano nella lista nera dell'Ucraina: «È una minaccia». E lui: «Se Putin è bravo lo dico»

Non è che non piacciano le sue canzoni: è che Al Bano Carrisi proprio minaccia la sicurezza nazionale dell'Ucraina che pertanto l'ha inserito nella lista...

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Non è che non piacciano le sue canzoni: è che Al Bano Carrisi proprio minaccia la sicurezza nazionale dell'Ucraina che pertanto l'ha inserito nella lista delle persone pericolose per lo Stato. Il ministero della Cultura ucraino ha infatti aggiunto il cantante di Cellino alla lista degli individui che considera una minaccia alla sicurezza nazionale. La lista nera è compilata e aggiornata dal ministero della Cultura in base alle richieste del Consiglio di Sicurezza e Difesa nazionale dell'Ucraina, dei servizi di sicurezza ucraini e del Consiglio della Tv e Radio nazionali. Nella black list ci sono ora 147 persone. Lo riferisce l'agenzia Interfax.


Ma perchè Al Bano, che con Romina Power è arcifamoso al di là degli Urali da quando c'era ancora l'Unione Sovietica, potrebbe mettere a repentaglio la sicurezza dell'Ucraina? Come possono le sue hit più richieste da quelle parti, a cominciare dall'imprescindibile "Ballo del qua qua" minare l'ordine pubblico, se non peggio, a Kiev e dintorni? Forse, più che non gradire il trascinante inno sovversivo "I cigni di Balaka", il governo ucraino non ha apprezzato i ripetuti sostegni che Al Bano ha espresso in favore di Putin e contro le sanzioni nei rispetti della Russia da parte dell'Europa che invece vengono sollecitate dll'Ucraina da quando ha raggiunto l'apice la crisi con il Cremlino. "Sanzioni alla Russia? Inutili e anche dannose". "Il mio giudizio su Putin? Un uomo che ha cambiato in meglio la Russia, logico che se vuoi mantenere il potere devi usare di tanto in tanto il pugno di ferro in un guanto di velluto. E il popolo russo è innamorato dell'Italia".


Sono dichiarazioni di Albano già nel 2014 quando Al Bano e Romina incassarono di nuovo un enorme successo in compagnia dei Matia Bazar, Pupo, Umberto Tozzi, Riccardo Fogli. Quest'ultimi, almeno per ora, non risultano sgraditi al governo ucraino così come Max Giusti, rischiando le corde vocali, che ha più volte alla radio ha imitato Al Bano in versione moscovita "con 7 milioni di spettatori a ogni concerto". "Non ho mai fatto politica, ma se Putin è bravo lo dico", ha detto il cantante appena appreso di essere considerato pericoloso dal governo ucraino. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero