Violenze su donne, la Polizia di Stato lancia l'app “Scudo”

Da oggi, dopo una proficua sperimentazione operativa sul territorio,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Da oggi, dopo una proficua sperimentazione operativa sul territorio, le Forze di Polizia utilizzano l’applicativo interforze SCUDO, di supporto alla gestione delle attività di “pronto intervento” per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni connessi alle violenze domestiche o di genere. L’applicativo è destinato principalmente agli operatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri impegnati nei servizi di controllo del territorio e potrà essere esteso anche alla Guardia di Finanza qualora interessata ai casi in questione. SCUDO, che integra i sistemi operativi multimediali e informativi già in uso alle Forze di Polizia, è un applicativo del portale del Sistema informativo interforze che consente di evidenziare i precedenti interventi degli equipaggi nei confronti di vittime di lite, o violenza, anche nei casi in cui non sia stata proposta denuncia o querela. In particolare, attraverso la consultazione di SCUDO, gli operatori delle Forze di Polizia possono avere contezza di precedenti interventi sul medesimo obiettivo attraverso la consultazione di diverse chiavi di ricerca. Gli equipaggi chiamati ad intervenire possono utilizzare i tablet in dotazione, anche nelle fasi di primo intervento, per consultare e implementare le banche dati delle Forze di Polizia, valorizzando dettagli informativi che saranno disponibili per tutti gli operatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri, per decisioni tempestive e sinergiche. Gli interventi inseriti in SCUDO riguardano sia gli episodi rientranti nel cosiddetto “codice rosso” sia i fatti che, seppur non caratterizzati da particolari gravità o aggressività, come le liti verbali, attraverso una condotta abituale potrebbero assumere, in futuro, rilievo penale, come atti persecutori o maltrattamenti ai danni di familiari o conviventi. Ciò consente di inserire e valorizzare dati riferibili a situazioni di rischio, anche se, in costanza di intervento, non si configurino chiare ipotesi di reato. SCUDO rende disponibile un patrimonio informativo sui precedenti esistenti nei conflitti di genere, che si arricchisce e si aggiorna ad ogni intervento del comparto controllo del territorio. L’applicativo interforze, nato da uno specifico progetto elaborato dalla Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato e dall’Arma dei Carabinieri, è stato sviluppato dal Servizio per i sistemi informativi interforze della Direzione centrale della polizia criminale, d’intesa con l’Ufficio per il coordinamento e la pianificazione delle forze di polizia. La campagna di comunicazione è accompagnata dalla divulgazione di un breve video, nel quale le caratteristiche dell’applicativo sono illustrate attraverso la riproduzione di un intervento operativo, realizzato in modo sinergico da una “Volante” della Polizia di Stato e da una “Autoradio” dell’Arma dei Carabinieri, finalizzato a porre in evidenza come la nuova funzionalità agevolerà l’individuazione di episodi di violenza di genere o domestica non denunciati dalle vittime per timore di ritorsioni. / Polizia di Stato Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero