Francigena del Sud: a piedi nelle meraviglie del Lazio

Camminatori sulla Via Appia Antica
Arriva la primavera, torna di moda la Via Francigena. Non quella classica, che raggiunge Roma dalle Alpi traversando la Pianura Padana e la Toscana, e seguendo alla fine la...

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Arriva la primavera, torna di moda la Via Francigena. Non quella classica, che raggiunge Roma dalle Alpi traversando la Pianura Padana e la Toscana, e seguendo alla fine la Cassia.


L’interesse dei camminatori, e gli interventi degli enti pubblici si concentrano oggi tempo sulla Francigena del Sud. Il tracciato utilizzato dai pellegrini medievali che dall’Urbe raggiungevano Brindisi e Taranto, dove si imbarcavano per la Terrasanta.   

Sulle mappe e negli elenchi esistono varie Francigene del Sud. Il percorso classico, però, è quello che s’ispira all’Appia antica e medievale, e che da Roma si dirige verso sud scavalcando i Colli Albani e costeggiando i Monti Lepini in direzione dell’Abbazia di Fossanova e Terracina.

E’ un percorso magnifico, da fare prima che arrivi il caldo, che tocca molte meraviglie del Lazio. L’Appia Antica, ovviamente, e poi Castel Gandolfo e il Lago Albano, il borgo di Nemi e Velletri.

Da Cori, sorvegliata dal Tempio di Ercole, si continua a mezza costa sui pendii dei Lepini, in vista della Pianura Pontina e del mare. Il percorso, che utilizza carrarecce e viottoli, tocca l’antica Norba, poi scende all’Abbazia di Valvisciolo che è appartenuta ai Templari.

L’ultimo tratto, dal borgo medievale di Sermoneta, raggiunge Sezze, scende a Priverno e costeggia il fiume Amaseno fino alle architetture gotico-cisterciensi di Fossanova.

Il percorso, che non è mai faticoso, misura un centinaio di chilometri e può essere percorso in cinque giorni, con tappe a Castel Gandolfo, Velletri, Cori e Sezze. I tracciati si trovano su www.viefrancigenedelsud.it o su alcune guide cartacee.

La segnaletica è stata quasi completata. Rimangono invece degli attraversamenti di strade statali e provinciali dove le auto vanno troppo veloci e occorre fare attenzione.  

Sfruttando i convogli di Trenitalia e i bus del COTRAL, è possibile percorrere dei tratti brevi del percorso, camminando per una giornata o poche ore. Non è facile, data la quantità di cose da vedere, consigliare qualche percorso parziale. Ci proviamo.


Il primo consiglio è naturalmente l’Appia Antica, dal mausoleo di Cecilia Metella alla Villa dei Quintili. Il secondo è il tratto da Castel Gandolfo fino a Nemi, con bellissimi affacci sui due laghi. Il terzo è il sentiero-balcone dei Lepini, soprattutto tra Cori e Norma. Breve e suggestivo, infine, il percorso dal centro di Priverno al corso del fiume Amaseno e a Fossanova.   Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero