Vacanze, le mete preferite dagli italiani (e quelle meno costose): i consigli per questa estate

Nel pieno dell’estate e del periodo in cui molti italiani devono ancora andare in vacanza, c’è chi già “dà i numeri”. Le ricerche di mercato disegnano le scelte degli italiani prima ancora che sui luoghi di villeggiatura, sulla decisione di partire

Vacanze, le mete preferite dagli italiani (e quelle meno costose): i consigli per questa estate
Cola a picco l’effetto “fuori tutti” del post pandemia. Se nel 2021 ben il 71% degli italiani era andato in vacanza mentre quest’estate meno del 62%...

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Cola a picco l’effetto “fuori tutti” del post pandemia. Se nel 2021 ben il 71% degli italiani era andato in vacanza mentre quest’estate meno del 62% dei nostri connazionali potrà permettersi un periodo di relax lontano da casa. Questo emerge dalla quarta edizione della ricerca sulle vacanze degli italiani condotta da YouTrend per conto di Wonderful Italy. I motivi di chi non va in vacanza sono, per il 69% degli intervistati, il rincaro dei prezzi per il 65% sono invece altri fattori economici come l’aumento dei tassi di interesse sui mutui mentre le preoccupazioni relative al lavoro e ai cambiamenti climatici influiscono per il 37% e per il 39% delle persone.

Destinazione Europa, nonostante i prezzi

Se sempre più italiani rinunciano alle vacanze, quelli che le fanno non badano a spese, almeno così risulta dal Rapporto vacanze estive 2023 di Allianz Trade. Il 41% dei vacanzieri (erano il 33% dell’anno precedente) spenderà più di 1500 euro e questo perché il costo del trasferimento è accettabile se paragonato a destinazioni come i Caraibi, gli Stati Uniti e alcune mete premium come il Belize, le Maldive, le Mauritius, le Seychelles e lo Sri Lanka. 

Confrontando i dati di questa estate con quella del 2019, il parametro che si riferisce ai ricavi per passeggero-chilometro (RPK), all’interno dell’Europa, ha raggiunto il 92% nel primo trimestre dell’anno, mentre i volumi di vendita dei biglietti aerei da maggio a settembre hanno già toccato il 91% dell’ultimo anno pre-Covid.
Il turismo rappresenta la quota maggiore del valore aggiunto lordo totale in Croazia (11,3%), in Portogallo (8,1%), in Grecia (7,7%), in Spagna (6,9%) e in Italia (6,2%). Ciò rischia di provocare una dipendenza dai turisti stranieri e una crescente vulnerabilità alle problematiche internazionali, come ha insegnato la pandemia. «In Italia - afferma Maddalena Martini, senior economist per l’Italia e la Grecia di Allianz - il turismo è una componente importante per la crescita del Paese, impiega direttamente più di due milioni di persone e contribuisce al 9% circa dell’occupazione nazionale. In particolare, la componente domestica del turismo rappresenta la parte dominante del settore, trend che ha visto un’ulteriore crescita dalla pandemia. Una solida domanda durante l’estate, che supporta la componente delle esportazioni di servizi, potrà compensare l’indebolimento generale dei consumi colpiti dall’inflazione e dal rialzo dei tassi di interesse, portando il Pil dell’Italia a crescere intorno al 1% quest’anno».

Alloggi sempre più costosi

Oltre ai rincari degli alimentari, l'alloggio è diventato più costoso, a causa di una domanda “alle stelle” e dal deciso aumento delle tariffe degli hotel, per far fronte a bollette energetiche più elevate.


La tariffa giornaliera per una camera d'albergo in media è balzata a 212 euro nel primo trimestre dell’anno contro i 156 euro nel 2022 e i 129 euro del 2021. Ma ciò non ha scoraggiato viaggiatori e anche il tasso medio di occupazione negli alberghi continua ad aumentare (dal 48% del 2021 al 62% di oggi, il "normale" pre-pandemia era del 71%). Si prevede che i viaggi all'interno dell'Europa cresceranno del 20% quest’anno, per circa 515 milioni di arrivi (l'89% del 2019) e del 14% nel 2024. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero