L'Umbria che non ti aspetti. Insolita, inedita, a tinte rarefatte, surreale. Sembra uscita da un'altra dimensione, quella del sogno, della creatività, della genialità...
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LA CITTA' IDEALE FRA SIMBOLISMO E PROVOCAZIONE
Qui l'architetto visionario realizzò la "Cittá Ideale" una specie di grande scultura teatrale, tutta in tufo, che pare sia stata più volte distrutta e ricostruita nel giro di una notte dallo stesso ideatore. Un insieme di simboli e luoghi metafisici immersi nel verde. Un gioco di incastri materiali e ideali che quasi ipnotizza. I riferimenti letterari e filosofici sono testi particolari come l’Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna e la “Sforzinda” del Filarete. E i modelli, molto rielaborati, il Parco dei mostri di Bomarzo e il “Vittoriale” di Gabriele D’Annunzio.
UN GIARDINO INIZIATICO
Il risultato: un giardino ermetico-iniziatico che doveva rappresentare una sorta di autobiografia in pietra, volutamente incompiuta. Lui, l'architetto sempre in contatto con committenti di potere, così lo descrive: «Quando sono con voi sono vestito, e in cravatta; quando sono qui, alla Scarzuola, sono nudo, e questo voi non potete sopportarlo. (…) Pur vivendo, in mezzo alla gente del Bel Mondo quasi come uno di loro, e lavorando per i committenti in modo serio e professionale, in verità io vivo una vita di sogno, segreta, in mezzo alle mie carte, i miei disegni e le mie pitture, le mie sculture. E anche la Scarzuola diventa sempre più, in pietra viva, il mio sogno a occhi aperti, sempre più vasto, e complesso, e ricco di significati reconditi, di allusioni, di metafore, di ‘concetti’, di trovate, grandi e piccole, di segreti, di allusioni, echeggiamenti, fantasie, cristallizzazioni, incrostazioni, ricordi».
Andarci significa fare un percorso d’iniziazione neo-illuminista e lasciarsi disorientare da un labirinto di simbologie esoteriche e anche massoniche. Prima di entrare in questo mondo sopra e sotto-stante si costeggia un antro scavato nella roccia in cui si racconta che San Francesco abbia fatto sgorgare una fonte sacra. Di fronte, tre porte: quella della Gloria Dei conduce alla chiesa e al convento, quindi al divino; della Mater Amoris porta al vascello di cui Cupido è il timoniere; la porta della Gloria Mundi riporta al luogo di partenza, segno di vacuità delle cose terrene. Oltre la città-teatro con una serie di costruzioni simboliche.
VISITE GUIDATE FRA GENIO E SREGOLATEZZA
La visita é condotta dall'attuale, eccentrico proprietario della Scarzuola Marco Solari che accompagna i "meta-cittadini" come in un viaggio iniziatico, appunto, fatto di provocazioni, spinte più o meno intellettuali, spunti di riflessione o comunque di curiosità. Già arrivarci non é facilissimo, ma anche questo fa parte del gioco. Ogni luogo stra-ordinario va raggiunto con una qualche difficoltà. É un posto isolato, fra i boschi, occorre guidare su una strada sterrata, ma alla fine ne vale davvero la pena. Per chi arriva da Firenze-Roma: A1 uscita Fabro, quindi Fabro Scalo – Montegabbione, Montegiove , dopo un chilometro bivio sulla destra, strada bianca per circa 2 chilometri e seguire le indicazioni per “La Scarzuola – Secolo XIII”. Per prenotare le visite: tel. 0763-837463, info@lascarzuola.com Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero