Itinerario storico in Turchia: da Efeso a Pergamo in un weekend

Itinerario storico in Turchia: da Efeso a Pergamo in un weekend
Quando la storia esce fuori dalle polverose pagine di un libro da studiare e si lascia osservare in forma d’arte, ogni piccolo capolavoro sa parlare direttamente all’anima. La...

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Quando la storia esce fuori dalle polverose pagine di un libro da studiare e si lascia osservare in forma d’arte, ogni piccolo capolavoro sa parlare direttamente all’anima. La Turchia è piena di esempi di questo tipo e chi la visita per un breve weekend, magari scegliendo mete alternative alla splendida Istanbul, può partire da Izmir e non perdere luoghi senza tempo e al limite del sogno, come Efeso e Pergamo.







Per la prima in particolare, turistica ma in grado di mantenere intanto il suo splendore, vi serviranno molte ore, anche una intera giornata. Passeggiate con calma tra i resti, assaporatene i contorni baciati dalla luce del sole, anche per prendere atto del fatto che si tratta di una delle più grandi città archeologiche del passato. La sua origine greca risale al 1000 a.C e presto divenne un centro di culto di Cibele, la dea madre anatolica.Quella che ancora oggi lascia immaginare il suo antico splendore, invece, risale al IV secolo a.C e si deve al successore di Alessandro Magno, Lisimaco. I romani la resero un importante porto dell’Egeo, ma quando quest’ultimo perse importanza, assunse comunque un ruolo notevole per la diffusione del cristianesimo.

Efeso ha pure un passato direttamente religioso, perché pare che qui abbia trascorso i suoi ultimi giorni la Vergine Maria accompagnata da San Giovanni Evangelista, che le restò accanto.



Da non perdere a Efeso:



Biblioteca di Celso: è l’elemento più impressionante e meglio conservato. Risale al 114-117 ad.C e fu fatta costruire dal console Gaio Giulio Aquila per suo padre. Più volte danneggiata contiene delle statue nelle nicchie che rappresentano Sofia, la saggezza, Arete la virtù, Ennoia l’intelletto ed Episteme la conoscenza.



Teatro: risale al periodo ellenistico, ma fu restaurato dai romani.



Tempio di Adriano: proprio per una delle sue visite fu eretto e sulla facciata si trovano dei e dee della mitologia.



Porta di Ercole: Un tempo era a due piani e con un ampio arco centrale.



La via delle colonne: sono divise tra ioniche e corinzie e si giunge ai bagni di Vario al tempio di Domiziano.



L’acropoli di Pergamo si scorge dalla moderna città di Bergama. Tra la bellezza di Efeso e quella di questo luogo è gara, ma i colori del cielo con il bianco dei monumenti, qui, è davvero d’effetto. Nel luogo in cui nacque la pergamena e da qui il nome, si deve andare indietro di molti secoli per scoprire che fu fondata nel VIII secolo a.C dai Greci eolici. Nel tempo divenne provincia romana dell’Asia e vi nacque il grande medico galeno che vi fondò il famoso centro terapeutico, noto con il nome di Asklepieion.



Da non perdere a Pergamo:



Mura della città: grazie ad un continuo lavoro di ampliamento raggiunsero i 4 km, racchiudendo l’intera collina.



Resti della biblioteca: si dice che contenesse ben 200.000 rotoli di pergamena, ma buona parte delle opere finirono in quella di Alessandria, come parte del regalo di nozze di Marco Antonio a Cleopatra.



Altare di Zeus: tra i templi più grandi del luogo. I primi bassorilievi furono trovati a fine Ottocento.



Agora superiore: la piazza del mercato si trova sotto l’altare di Zeus e da qui ci si può avviare verso la porta principale della città.



Teatro: Risale al III secolo a.C e ha 80 file di posti potendo contenere fino a 10mila persone.

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Il Messaggero