Siria, dopo sei anni riapre il Museo Nazionale di Damasco

Siria, dopo sei anni riapre il Museo Nazionale di Damasco
Un altro passo verso il ritorno a una vita normale. A Damasco, la capitale della Siria martoriata da 8 anni di guerra civile, riapre il Museo Nazionale. Da domani il pubblico...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Un altro passo verso il ritorno a una vita normale. A Damasco, la capitale della Siria martoriata da 8 anni di guerra civile, riapre il Museo Nazionale. Da domani il pubblico potrà finalmente tornare nelle sale – per ora quattro – della più importante istituzione culturale del Paese, dopo sei anni di chiusura forzata decisa nel 2012. La cerimonia sarà organizzata dal ministero della Cultura in collaborazione con il ministero del Turismo. La riapertura del museo al pubblico è un segnale del graduale ritorno alla stabilità nel paese arabo e sarà accompagnata da un simposio internazionale di due giorni intitolato “La situazione dei musei e il loro ruolo per valorizzare l’appartenenza nazionale” a cui prenderanno parte archeologi, esperti siriani e stranieri e diversi direttori di missioni archeologiche attive in Siria fino agli anni recenti.


Il capo della Direzione generale per le antichità e i musei della Siria, Mahmoud Hammoud, ha annunciato che al momento verranno riaperte quattro sezioni del museo con reperti archeologici che risalgono alle epoche preistorico, storico, classico e islamico, oltre ad alcuni manufatti mai visti prima che sono stati restaurati anche con l’aiuto dall’esercito siriano fedele al presidente Assad negli anni in cui i preziosi reperti sono stati conservati nei sotterranei per metterli al sicuro dal conflitto. Hammoud ha espresso gratitudine per gli sforzi compiuti per completare i lavori di restauro del museo, nonché le iniziative internazionali e il sostegno fornito dal Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo, da istituzioni giapponesi e archeologi occidentali interessati alle civiltà siriane.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero