Sentieri "green", dal borgo medievale di San Polo ai prati della Montagna Spaccata

San Polo panorama
Un piccolo borgo antico arroccato a 651 metri di altitudine e poi, più su in quota fino a quasi mille metri di altitudine, castagneti e prati in montagna a perdita...

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Un piccolo borgo antico arroccato a 651 metri di altitudine e poi, più su in quota fino a quasi mille metri di altitudine, castagneti e prati in montagna a perdita d’occhio. Una gita fuori porta a San Polo dei Cavalieri, nel parco naturale regionale dei Monti Lucretili, a due passi da Tivoli, coniuga la passione per i borghi con l’amore per la natura. Il paese, dominato dal maestoso Castello Orsini Cesi Borghese, sorge proprio in cima ad una delle alture del gruppo montuoso dove spicca il Monte Morra (1036 m).

Full immersion nel verde dal borgo di San Polo alla Montagna Spaccata

I primi insediamenti umani su questo territorio sembra risalgano addirittura all’età del Bronzo. Il nome del borgo deriva probabilmente dal fatto che in alcuni documenti ufficiali databili all’anno 945 la cittadina di montagna veniva definita come “fondum lunula cum ecclesia S. Paoli”.

Nella bolla di papa Gregorio VII del 1081, infatti, il cosiddetto Castellum Sancti Pauli in lana passava ufficialmente al Monastero benedettino di S. Paolo in Roma. Il toponimo "dei Cavalieri", invece, appare per la prima volta nel 1706 ma è ancora avvolto nel mistero: qualche studioso lo ricollega ad un probabile passaggio di cavalieri francesi o dell'appartenenza del Castrum Sancti Poli ai Cavalieri Templari, ma forse, come invece documentano le Tavole della Nobiltà Italiana del Litta, questa definizione è dovuta al fatto che gli Orsini di Tagliacozzo erano imparentati con la nobile famiglia Dei Cavalieri, tanto che in seguito il ramo abruzzese degli Orsini si chiamò Orsini dei Cavalieri.

Il feudo di San Polo, infatti, divenne proprietà della nobile casata degli Orsini nel 1429. Successivamente, nel 1558, San Polo andò sotto l’egida del cardinale Pier Donato Cesi, e il castello venne ridefinito come “Palazzo Baronale”. In questo periodo le sale del Castello furono finemente decorate con gli affreschi della Scuola degli Zuccari e del Muziano, e i saloni divennero vere opere d’arte, con l’apertura di grandi finestre e di camini disegnati dall’architetto Guido Guidetti, allievo di Michelangelo. Nel 1678 il palazzo baronale diventò parte dei possedimenti dell’aristocratica famiglia Borghese Aldobrandini (www.castellosanpolo.it).

Dai prati sopra il borgo di San Polo, che rievocano un habitat alpino, si gode il bellissimo panorama di Guadagnolo, del Monte Gennaro e della campagna romana. I sentieri si prestano per escursioni di ogni livello, e sostando sotto gli alberi si può praticare yoga, mindtrek (trekking abbinato a pause di meditazione e respirazione consapevole) e tai chi nella natura. Faggi, aceri di monte, castagni, agrifogli fanno da cornice a vasti spazi dedicati al pascolo.

I sentieri che portano alla Montagna Spaccata sono ideali anche per la mountain bike o per passeggiate a cavallo. Sui cieli di San Polo sono stati avvistati in volo vari esemplari di falco pellegrino, e questo fa notare la ricchezza di quest’aera naturalistica a livello faunistico. Last, but not least, lupi e cinghiali popolano le aree montuose e le valli più selvagge del Parco dei Lucretili.

 

 

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Il Messaggero