Non più solo esercitazioni militari e poligoni, ma soprattutto ombrelloni, relax e divertimento in scenari caraibici. Le perle della Sardegna ritornano per tutti, cittadini...
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E a breve - come già previsto dall'accordo - lo stesso avverrà per altri ambìti luoghi paesaggistici verso l'Oristanese, come Capo Frasca S'Enna e S'Arca e Punta S'Achivoni. «È un importante passo in avanti nello sviluppo socio-economico del territorio. Ho sempre affermato che la Difesa deve essere sempre più aperta e inclusiva in una moderna concezione 'dual usè dei poligoni militari e delle aree addestrative e oggi lo stiamo dimostrando. E faremo ancora di più», spiega il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, che ha ricevuto nella sede del Ministero il Presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, per dare esecuzione alla cessione anticipata della spiaggia e di una porzione del terreno retrostante.
Due terzi della zona erano già stati ceduti e la restante parte è proprio la spiaggia, lunga circa 500 metri e profonda cento, in tutto un paio di ettari. Per il delizioso tratto di costa dal mare cristallino e la sabbia bianca non ci sarà solo turismo. Il presidente della Regione Sardegna ha garantito che negli stessi luoghi è prevista «l'istituzione degli Osservatori ambientali e dei progetti di ricerca. Ora Porto Tramatzu viene aperta a tutti i cittadini, sardi e non». La stessa attività militare, inoltre, non cesserà del tutto: proseguiranno alcune attività del poligono e, prevedendo convenzioni di uso, sono previste clausole di protezione sociale per il personale della Difesa appartenente alle fasce di reddito più basse. In considerazione del valore simbolico del rilascio, già durante la scorsa stagione estiva il tratto di spiaggia è stato reso disponibile alla popolazione.
Porto Tramatzu è la principale spiaggia situata al limite del Poligono di Capo Teulada e fin dal 1957, all'epoca dell'istituzione della seconda più grande servitù militare d'Italia con 7.200 ettari, fu destinata all'uso militare.
Il Messaggero