Non solo mare. Per chi ama le vacanze fra settembre e ottobre, e si sente più viaggiatore che turista, la Sardegna offre itinerari sterminati dal punto di vista...
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Da Alghero, percorrendo in auto la panoramicissima strada costiera che collega a Bosa, avrete l’opportunità di ammirare una delle aree più stupefacenti della Sardegna dal punto di vista naturalistico, con rocce antropomorfe a picco sul mare: regno incontrastato dei grifoni. Arrivati a Bosa, uno dei borghi più belli d’Italia (e tappa golosa per i gourmet), potrete proseguire in direzione Porto Alabe per fare un breve trekking nella zona di Torre Columbargia, sede di romantiche calette, e poi ripartire verso il paese di Suni. Il Parco Archeologico di Suni comprende alcuni fra i nuraghi più belli della Sardegna: il Nuraghe Nuraddeo e le sue “domus de janas”, nello scenario della pianura sterminata e brulla che circonda il paese di Suni, cuore della regione della Planargia, e il Nuraghe Seneghe, a cui si arriva percorrendo parte delle colline di Modolo, regno di vigneti e del noto vino Malvasia.
Il Nuraghe Seneghe, a pianta ellittica e con due ingressi sovrapposti che danno al corridoio interno un fascino unico e “arcano”, come la gran parte dei nuraghi è oggetto di studio da parte delle nuove correnti di archeologia esoterica, che ipotizzano una funzione sacrale-religiosa dei nuraghi stessi, tempio di sacerdotesse che fornivano i loro oracoli a chi ne facesse richiesta, interpretando i “sogni” fatti in seguito al “sonno” terapeutico che si effettuava presso le capanne adiacenti al nuraghe stesso. Questo tipo di sonno era indotto da speciali erbe presenti sul territorio e poteva durare anche cinque giorni, proprio in forza della sua funzione “catartica” e purificatrice per il corpo e lo spirito.
Da Suni il nostro itinerario prosegue on the road fino a Macomer dove, a 720 metri di altitudine, il complesso archeologico di Tamuli, con le sue imponenti Tombe dei Giganti, il villaggio nuragico e gli enigmatici Betili antropomorfi, rappresenta un "unicum" di storia, natura incontaminata e archeologia da non perdere. Nella notte di San Lorenzo il sito diventa la spettacolare scenografia per l’esibizione delle maschere più caratteristiche e “primitive” della Sardegna. Quest’anno è stato il turno di Sos Corrioles di Neoneli, con i loro costumi di pelli ed ossa di animali e l’antichissimo rito del fuoco. Da Macomer, imboccando la superstrada Carlo Felice in direzione Sassari, suggeriamo una visita alla meravigliosa reggia nuragica di Santu Antine (nella Valle dei Nuraghi), imponente e fra le meglio conservate di tutta la Sardegna.
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Il Messaggero