San Martino al Cimino, per Pasqua riapre al pubblico Palazzo Doria Pamphilj

San Martino al Cimino, per Pasqua riapre al pubblico Palazzo Doria Pamphilj
Riapre al pubblico con visite straordinarie per le feste di Pasqua il 21, 22 e 25 aprile Palazzo Doria Pamphilj a San Martino al Cimino, il complesso monumentale di...

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Riapre al pubblico con visite straordinarie per le feste di Pasqua il 21, 22 e 25 aprile Palazzo Doria Pamphilj a San Martino al Cimino, il complesso monumentale di proprietà della Regione Lazio si trova nel borgo di San Martino al Cimino, una delle più suggestive testimonianze di urbanistica barocca, tutto raccolto in un anello di mura, aperto da due sole porte, entro cui si dispongono lunghi sistemi di casette a schiera e aristocratici edifici.


Il Palazzo Doria Pamphilj sorto sugli antichi ambienti dell’Abbazia deve la sua costruzione alla principessa Olimpia Maidalchini (1594-1657) che, intorno alla metà del XVII secolo, affidò all’architetto Marcantonio De Rossi la trasformazione radicale del tessuto urbano di San Martino al Cimino. Il centro fu strutturato con case addossate le une alle altre e schierate in funzione della grande Abbazia e del Palazzo usato originariamente dai monaci e trasformato successivamente in un sontuoso palazzo signorile.

Vennero impiegati a tale scopo i materiali provenienti dalla ristrutturazione del palazzo di famiglia in piazza Navona a Roma, presso il quale Donna Olimpia dimorò fino alla morte del cognato, papa Innocenzo X, assicurandole il titolo di Principessa di San Martino al Cimino e consentendole di costruire il borgo stesso. Il Palazzo consta di ambienti differenziati e ripartiti su cinque livelli, dai magazzini abbaziali al belvedere.

Il seminterrato, meglio conosciuto come “Cantinone”, è diviso da poderosi pilastri che reggono le volte a crociera di impianto borgognone. Il piano nobile si apre con una serie di sale, tra cui la Sala Olimpia, ove è possibile vedere una vera e propria rarità: il soffitto ligneo a cassettoni ha una particolarità comune soltanto ad altri due palazzi in Europa, ossia quella di potersi abbassare tramite un sistema di carrucole, per ridurre il volume totale della stanza, favorendone il riscaldamento. Dal livello superiore si può godere di uno straordinario panorama sulla piana di Viterbo, fino a scorgere l’Argentario e i colli Volsini.
 

Le visite guidate, a cura dello storico pamphiliano Colombo Bastianelli, sono organizzate dai volontari delle associazioni presenti sul territorio, coordinate dalla Pro loco di San Martino al Cimino. I visitatori riceveranno le informazioni sulla Campagna “Art Bonus”, uno strumento grazie al quale tutti possono contribuire, come moderni mecenati, al recupero del bene culturale,. La quota di partecipazione in questo caso è di 5 euro a persona, esclusi i bambini fino ai 6 anni e il ricavato sarà destinato al restauro e alla riqualificazione del Palazzo.
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Il Messaggero