Viaggio senza confini nell'oltre Roma

foto di Luisa Mosello
Roma (ancora) da scoprire. Impossibile? É vero che della Città Eterna si é detto tutto, e molto di più. Che ci sono mille guide che ne indagano ogni fessura. E che si...

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Roma (ancora) da scoprire. Impossibile? É vero che della Città Eterna si é detto tutto, e molto di più. Che ci sono mille guide che ne indagano ogni fessura. E che si moltiplicano visite guidate a tema, per ogni sorta di curiosità.




Ma chi la ama senza riserve, perché luogo unico in tutte le sue contraddizioni e i chiaroscuri, sa che la sua scoperta è continua. E non smette di regalare sorprese. Che possono portare a dei veri e propri "estraniamenti". Significa che a guardarla con occhi sempre nuovi si trovano degli angoli, dei punti, degli scorci che sembrano non appartenerle affatto eppure sono proprio e profondamente suoi. Basta distrarsi un po', pensare di guardare in uno schermo immaginario, ed ecco che si verrà proiettati dall'altra parte dell'Italia o del mondo. Gran parte di questi luoghi che evocano degli altrove si trovano a un passo dal centro geografico romano, ovvero dietro il Campidoglio.

Dove inizia una caccia al tesoro senza limiti (geografici) nel cuore della Capitale.



Qui, al Palatino, c'è la culla della Città, é qui che si narra sia nata, dove arrivava il Tevere, una zona paludosa e malfamata. Diventò l'incubatrice naturale dei due gemelli più famosi della storia Romolo e Remo che da queste parti furono allattati. Da una delle tante prostitute che qui stazionavano. Si chiamava Acca Larenzia e il suo soprannome era la Lupa. E' da qui che inizia il suo cammino la Roma Caput Mundi che, sarà un caso, proprio qui con il mondo a tratto si confonde.



Oltre la Rupe Tarpea, MonteCaprino e il Comando generale della Polizia municipale ecco il primo estraniamento: l'unica strada romana che non è né via né vicolo, ma si chiama semplicemente con il nome del luogo ovvero Foro Romano. Sfocia su via di San Teodoro e poi giù fino al Circo Massimo e alla Bocca della Verità. Con una coroncina di chiese di grande suggestione: da San Giorgio al Velabro a Santa Anastasia (aperta 24 ore su 24 con una cappella in cui c'è l'adorazione perpetua e in cui si può entrare anche nel cuore della notte) da Santa Maria in Cosmedin (che accoglie la visitatissima Bocca della Verità). Fino a due cappelle minuscole come Sant'Eligio ai Ferrari (qui su ferravano i cavalli nei fienili che servivano il vicino Foro Boario dove oggi c'è il mercato a km zero di Campagna Amica, aperto il sabato e la domenica tranne ad agosto). E a San Giovanni Decollato, un tesoro tenuto letteralmente nascosto ai più, una sorpresa da scartare quando la si può visitare solo una volta all'anno ovvero il 24 giugno, festa del santo a cui é dedicata. Annessa a un convento di suore, sempre chiusa e incastonata anzi quasi bloccata nella facciata, spoglia, senza più neanche la croce, senza statue, senza nulla, che ospitò la confraternita che dava sollievo ai condannati a morte. Un nulla che si stravolge completamente quando per un giorno si può entrare in un vero gioiello, da non descrivere a parole tanto è bello lo stupore che si ha scoprendolo con gli occhi delle proprie emozioni.



Tornando verso il Palatino ecco avvicinarsi i luoghi dell'oltre Roma. Superando la Chiesa greco-ortodossa di San Teodoro e andando verso il Campidoglio basta alzare lo sguardo sulla destra, a una grande parete che si impone come una roccia che al crepuscolo diventa quasi rosa e sembrerà di essere nel cuore della Giordania a Petra o nelle magiche atmosfere dell'antica Cappadocia.



Poi qualche passo e sulla sinistra si rientra nel cuore dell'Italia, in Veneto. Sembra di essere nella città degli innamorati per eccellenza Verona per quel balconcino che tanto ricorda Giulietta e Romeo. In realtá appartiene alla residenza romana dell'ambasciatore del Belgio, fotografatissima per quella coperta di edera che la custodisce.



Ancora avanti ed ecco che si cominciano a scorgere antiche vestigia, colonne, capitelli. Qui sembra di stare un po' in Grecia a tu per tu con l'oracolo di Delfi.


La caccia ai tesori extra-capitolini é aperta. Tutti possono partecipare guardando Roma con occhi sempre nuovi. Il premio? L'emozione senza confini che solo una cittá cosi in-solita sa e può regalare a chi non le si oppone. Ma si lascia condurre nella sua anima fatta di mille e ancora mille mondi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero