Lazio, ritorno alla natura: dalla Riserva dell'Insugherata al Parco di Veio

Panorama dell'Insugherata
Back to Nature. Tornare al contatto diretto con l’aria pura, e lasciarsi alle spalle i palazzi della città, dove si è stati chiusi negli ultimi mesi, è...

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Back to Nature. Tornare al contatto diretto con l’aria pura, e lasciarsi alle spalle i palazzi della città, dove si è stati chiusi negli ultimi mesi, è diventata un’esigenza vitale per le famiglie, i giovani e anche gli anziani che amano camminare immersi nel verde, assaporare il silenzio e i suoni della campagna, respirare aria pura. L’itinerario che vi proponiamo oggi è l’ideale per una fuga dalla città, in questo caso Roma, senza allontanarsi dalla città stessa: ottimo quindi per chi desidera fare una passeggiata con i bambini, anche piccoli, senza lunghi percorsi in auto né l’eccessivo impegno di sentieri di trekking troppo faticosi per chi non è allenato. Iniziamo dalla Riserva Naturale dell’Insugherata, sulla via Francigena (l’itinerario storico che dal nord dell’Europa portava alla Città Eterna), dove si scoprono scenari di intatta bellezza naturale.

 

A tratti, nel bosco, sembra di camminare attraverso le umide e intricate foreste cambogiane mentre in altri scorci, sulle colline, si respira un'aria di libertà, come nella brughiera irlandese. Si può passeggiare o fare mountain bike per chilometri, in questo che è il regno della biodiversità, con una grande varietà di fauna e flora. L'Insugherata è l'habitat di volpi, donnole, istrici, tassi, rapaci notturni come allocchi e barbagianni, ma anche di orchidee selvatiche, complice il terreno di natura calcarea e il suolo tufaceo. Proseguendo sulla via Trionfale e arrivando sulla Cassia, superata La Storta, si fa rotta su Isola Farnese per entrare nel Parco Naturale Regionale di Veio che, con 14.984 ettari, è il quarto parco per estensione del Lazio. L’ingresso dell’antico mulino, con le cascate attigue, permette di effettuare a piedi sentieri non impegnativi attraverso necropoli e antichi insediamenti etruschi, intervallati da sconfinate distese si spighe di grano.

Castelnuovo di Porto, il borgo "incantato" dove il tempo si è fermato

Veio, da cui origina il nome del Parco, fu un’antica città etrusca divenuta poi municipio romano, lungo la quale si intersecò il cammino della via Francigena. Ancora oggi ci sono scavi archeologici in corso, perché il territorio è come un museo a cielo aperto. Ci sono ipogei in cui si può entrare e fare dei brevi percorsi per poi uscire di nuovo dalla galleria scavata nel tufo, per esempio. L’anello delle Tombe Rupestri, o i Bagni della Regina, sono due dei numerosissimi sentieri effettuabili nel parco. In particolare, questi due itinerari citati sono percorribili in circa un’ora di cammino. Impossibile visitare, per via dell’ampia estensione, tutto il Parco in una sola giornata.

Si può scegliere però, magari cambiando di volta in volta il punto di accesso al Parco stesso, di scaglionare diverse escursioni nel corso di vari giorni, e ogni volta si avrà un’emozione diversa a seconda dell’itinerario selezionato. Natura e cultura vanno a braccetto nel Parco di Veio, e c’è solo l’imbarazzo della scelta fra le numerose location da scoprire: come il suggestivo santuario della Madonna del Sorbo, la Villa di Livia (residenza dell’imperatrice Livia, moglie di Augusto), il Complesso di Malborghetto (lungo la via Flaminia) che fu un arco costruito in onore dell’Imperatore Costantino, o il sito di Belmonte, vicino Castelnuovo di Porto, con un ricco patrimonio faunistico e le testimonianze archeologiche etrusche e medievali.
Info:

www.insugherata.com https://parcodiveio.it/

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Il Messaggero