Quando tra mito e realtà la differenza è inesistente, la suggestione è garantita. Chiunque abbia visitato Petra, sa benissimo che il tuffo al cuore è sempre dietro l’angolo...
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Non si sa con certezza quando Petra fu costruita ma ha lasciato senza parole anche il regista Steven Spielberg che proprio in questa location ha girato Indiana Jones e l’ultima crociata.Il film del 1989 e terzo episodio cinematografico dell’omonima tetralogia è stato un vero successo e non solo per la bravura degli attori e per l’intrigante trama.
TRA STORIA E LEGGENDA
La città, nel suo passato di luci e ombre, di sicuro cominciò a prosperare come capitale dell’impero Nabateo a partire dal primo secolo Avanti Cristo. In quel periodo era nota per il commercio dell’incenso, di mirra e spezie e successivamente passò sotto l’Impero Romano prima di essere abbandonata a causa del cambio delle rotte commerciali e di un devastante terremoto. Diventata solo destinazione di passaggio per i beduini della zona, fu riscoperta nel 1812 da un esploratore svizzero,Johannes Burckhardt che giunse nella città perduta sotto mentite spoglie. Si travestì, infatti, da arabo. Grazie a lui tornò al suo antico fascino e piano piano ha ripreso ad essere visitata fino all’eccessiva presenza di visitatori di oggi.
Per il colore delle sue rocce è detta “città rosa” e proprio in esse sono scolpiti i monumenti di origine tombale. I Nabatei, infatti, seppellivano i defunti utilizzando dei veri e propri palazzi creati in tal modo, ma in questa città c’erano pure templi e un teatro e con l’arrivo dei romani e l’incursione bizantina, sono state costruite le chiese e la Strada delle Colonne.
Il sito comunque è stato abitato per diecimila anni quindi sono presenti anche installazioni ben più antiche che rendono l’area di grande interesse storico-paesaggistico.
INFORMAZIONI UTILI
Il centro visitatori di Petra, si trova a 50 metri dall’ingresso e dalle 7 alle 18 è possibile ottenere assistenza. Accanto c’è la biglietteria con prezzi differenziati a seconda che si scelga l’ingresso giornaliero o per più giorni. Periodicamente qualche agenzia turistica organizza le visite notturne che sono molto suggestive.
SCOPRIRE IL SITO
Il tragitto è diviso in tre sezioni: l’area detta Bab as-siq, il Siq e il Siq esterno che costeggia il teatro. Meglio muoversi presto per evitare la grande folla e l’eccessivo caldo. La parte più ammirata resta quella del Tesoro che fu progettato proprio per creare profonde suggestioni nel visitatore. Il suo stato di conservazione è ottimo, mentre il nome non è stato attribuito dai Nabatei, ma furono i beduini di Wadi Musa a ritenere che si trattasse proprio del Tesoro del Faraone. C’è una leggenda intorno alla sua costruzione che parla di quest’ultimo in grado di crearlo in un solo gesto per depositare i suoi averi e poter inseguire gli israeliti dopo l’Esodo. Notevole, poi, l’Altura del sacrificio che si trova alla fine di una scalinata leggermente fuori dal percorso principale.
Prima di giungere a Petra, una visita la merita anche Amman, con le sue recenti costruzioni, dove si può arrivare con comodi voli della Royal Jordanian, da Roma. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero