Da Pescasseroli al rifugio Cicerana: la ciaspolata del Diavolo, tra orsi e wolf-howling

Da Pescasseroli al rifugio Cicerana: la ciaspolata del Diavolo, tra orsi e wolf-howling
Il signore delle montagne d’Abruzzo si lascia vedere di rado. Più spesso, sono le impronte a segnalare il suo passaggio nella neve. Passare una notte nella natura,...

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Il signore delle montagne d’Abruzzo si lascia vedere di rado. Più spesso, sono le impronte a segnalare il suo passaggio nella neve. Passare una notte nella natura, anche d’inverno, consente di godere delle luci del tramonto e dell’alba, di riposare nel silenzio. E di affacciarsi sugli altopiani e sui boschi nelle ore in cui si possono vedere più facilmente l’orso e il cervo. 


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Pescasseroli, la “capitale” del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, è una delle località di vacanza estiva e invernale più note e frequentate dell’Appennino. Quando la neve è sufficiente, le seggiovie del Monte delle Vitelle e del Ceraso consentono di lanciarsi sci ai piedi su un bel carosello di piste. 

Se la neve scarseggia, o quando si preferisce un’esperienza diversa, ci si può inoltrare con le ciaspole sui boschi e sugli altopiani del Parco. Una delle zone più adatte, da sempre, è quella del Passo del Diavolo, all’ingresso dell’area protetta per chi arriva da Avezzano, dalla A24 e da Roma.

Un’oretta di comodo cammino, dal posteggio, conduce al pianoro della Cicerana, ai piedi del Monte Turchio. Su un cocuzzolo a 1550 metri di quota, da un anno, un piccolo edificio utilizzato in passato da ricercatori e guardaparco è diventato l’Ecorifugio Cicerana. 
 
D’estate ci si arriva a piedi o in mountain-bike lungo una comoda carrareccia, d’inverno si possono utilizzare le ciaspole o gli sci da fondo-escursionismo. Il rifugio, aperto anche nei weekend invernali, è gestito dalle guide e dagli accompagnatori di montagna della cooperativa Ecotur. 

Ci si può fermare per un bicchiere di vino o per un tè, si può pranzare, si può restare quassù per la notte. In estate, la cooperativa organizza alla Cicerana e nei boschi vicini delle gite di bear-watching, con appostamenti per vedere l’orso. In altre occasioni ci si dedica al wolf-howling, lanciando ululati registrati in attesa della risposta dei lupi. 

Con la neve gli orsi vanno in letargo (ma spesso ne escono per mangiare qualcosa), e spesso i lupi scendono a quote più basse. In cielo, oltre all’aquila che nidifica nel Parco, compare spesso l’avvoltoio grifone che arriva in volo dal massiccio del Velino.  Anche se la fauna non si lascia avvistare, il piacere di camminare nella neve e nel silenzio rende la giornata speciale.


Informazioni e prenotazioni ai numeri 0863.912760 e 328.8658488, o sul sito www.ecotur.org Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero