Il Parco del Gran Paradiso nell'élite delle aree protette mondiali

Stambecchi nel Parco Nazionale (Dario De Siena)
C’è anche un Parco italiano nell’élite delle aree protette mondiali. È il Parco Nazionale del Gran Paradiso (PNGP) che ha ricevuto la certificazione Green List, insieme ad...

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C’è anche un Parco italiano nell’élite delle aree protette mondiali. È il Parco Nazionale del Gran Paradiso (PNGP) che ha ricevuto la certificazione Green List, insieme ad altre 22 aree protette di tutto il mondo. La notizia è stata data a Sydney, dove è in corso sino al 19 di questo mese il congresso internazionale dei Parchi promosso dall’Unione Mondiale Conservazione delle Natura (IUCN) sotto il titolo “Parks, people, planet: inspiring solutions”.






La Green list è una certificazione che esamina efficacia ed equità nella gestione dei Parchi e si comprende la soddisfazione dello staff del Parco del Gran Paradiso, guidato dal Presidente Italo Cerise. È infatti la prima volta che un’area protetta italiana ottiene un riconoscimento così importante.



In un comunicato ufficiale si sottolinea che secondo la IUCN «è arrivato il momento di chiedere ai Parchi un salto di qualità per assumere un ruolo guida sui territori. Per farlo però le aree protette devono assicurare il raggiungimento di elevati standard di gestione sia in termini di efficacia che di coinvolgimento delle comunità locali».

A questi criteri si ispira infatti il disciplinare Green List, che è stato messo a punto con la collaborazione di nove paesi tra cui l’Italia e che al termine del congresso di Sydney sarà lanciato a livello mondiale come modello di riferimento.



Il test della certificazione Green List si è svolto su aree protette di diverse nazioni e, appunto, solo 23 hanno dimostrato di ottemperare ai criteri richiesti. Il PNGP ha superato alla grande l’esame ottenendo una votazione positiva unanime.



Il presidente Cerise ha sottolineato «l’impegno svolto a protezione della natura e per uno sviluppo sostenibile, il legame profondo con la storia, la cultura ed il territorio dell’area protetta più antica d’Italia. L’ingresso nella Green List, oltre a garantire al Parco una visibilità internazionale, ne attesta le buone pratiche per la salvaguardia e la valorizzazione del territorio».



A Sydney era presente anche una delegazione di Federparchi, cui era stato affidato un importante lavoro di istruttoria e sostegno alla candidatura del PNGP, anche con il contributo del Ministero dell’Ambiente. Il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri si è detto orgoglioso del risultato che testimonia come l’Italia «sia un Paese all’avanguardia nella tutela della natura». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero