«I cittadini di Ciampino? Sono contenti di volare con le nostre tariffe stracciate. Quelli che protestano sono una minoranza politicizzata». «Fiumicino? Cresceremo ancora,...
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L’atteggiamento è sempre quello informale: quale altro amministratore delegato di una delle compagnie aeree più importanti in Europa si alzerebbe per distribuire le cartelline ai giornalisti ritardatari o offrirebbe (scherzando?) ai rappresentanti della stampa «caffè e tè per tutti a solo due euro e cinquanta»?
Partiamo dall’annuncio di questa mattina, in un hotel del centro. Spiega O’Leary: «Per la programmazione invernale presentiamo sei nuove rotte per Barcellona e Bruxelles da Ciampino, Colonia, Crotone, Atene e Lisbona da Fiumicino. E c’è anche un aumento delle frequenze per 19 rotte internazionale e 10 domestiche». Ryanair si gioca la carta del record di prenotazioni dalle 47 rotte di Roma (sempre sommando Ciampino e Fiumicino), che puntano a trasportare 6,3 milioni di clienti all’anno, che producono «6.300 posti di lavoro, 4.600 a Fiumicino, 1.700 a Ciampino», dato che comprende l’indotto. Esaurita la promozione, O’Leary, indica il futuro: sono in arrivo 200 nuovi aerei tra il 2019 e il 2023 (Boeing 737 max 200) che avranno «sedili più sottili e dunque più posto per le gambe» (resta da capire se sedili più sottili saranno necessariamente più comodi).
O’Leary conferma che ci sono trattative in corso con Linate e Malpensa, ma dall’altro aeroporto dell’area milanese, Orio al Serio (Bergamo), non riaprirà la rotta per Roma. Lo dice chiaramente: «Per andare da Roma a Milano prendete il treno, non serve l’aereo». Per i prossime 2 anni Ryanair guarda ad altri 5 aeroporti italiani. «Alitalia ed Etihad riducono le rotte sul medio raggio, noi copriremo gli spazi che si stanno aprendo» ripete. Colpisce, però, la differenza tra le 42 rotte di Ciampino e le 5 di Fiumicino, dove Ryanair è arrivata solo nel 2013.
Ma perché non ridurre i voli dall’aeroporto di Ciampino, dove il rumore rende la vita difficile alla popolazione, e puntare su Fiumicino? «A Ciampino c’è una limitazione dei voli artificiale, noi vorremmo crescere ancora di più. A Fiumicino gradualmente aumenteremo i voli, ma c’è un problema con gli slot perché per la clientela business si devono offrire partenze al mattino presto, ma non ci sono opzioni disponibili». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero