Ci sono panorami che non si raccontano con lo smartphone in mano e con uno scatto più o meno acceso dai filtri sui social, perché emanano un senso di poesia profonda...
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Islanda, alla ricerca di un paradiso speciale
La Strada Anello si chiama così perché attraversa praticamente tutta l’isola e seguendola ci si imbatte in vulcani affascinanti, ghiacciai imponenti, geyser e cascate. Sembra quasi di trovarsi in un film fantasy, protagonisti di una saga epica dove non si sa ancora se si diventerà assoluti protagonisti o comparse di un mondo indimenticabile. Da queste parti sono passati anche i vichinghi e la loro impronta si sente ovunque, mentre una cornice di scogliere che si affacciano sull’Atlantico abbraccia la Strada n.1. Questa è praticamente la principale del Paese ed è quasi tutta asfaltata, anche se a est le condizioni del manto possono essere meno sicure e bisogna fare attenzione. Si lascia la capitale per dirigersi a nord e dopo un percorso accidentato intorno ai fiordi, tra delfini che giocano nelle locali acque e distese di lava pietrificata, ecco le foreste di tundra che precedono grandi crateri vulcanici. Proseguendo, si passa tra vasche fumanti di vapore sulfureo spesso colorate di rosso e giallo e poi ecco il celeste dei ruscelli che conducono alla cascata più grande d’Europa, la Gullfoss, la Cascata d’Oro con i suoi 32 metri di caduta. E poi una delle immagini più comuni in Islanda: le pecore che pascolano nel verde dei prati, con lo sfondo di cime innevate per sentirsi dentro un bellissimo quadro impressionista.
Idee
- Dal villaggio di pescatori, Husavik, si può partire alla ricerca delle balene
- Nel Lago Myvatn, passano decine di specie di uccelli anche rare
- Attorno a Jokulsarion, imperdibile è la meraviglia del panorama glaciale con il ghiacciaio che finisce nella laguna
Il periodo migliore per un tipo di giro di questo tipo, va da maggio a settembre. Questo perché, come è facile immaginare, in inverno le ore di luce sono poche, ma c’è una nota positiva: è il momento delle incredibili aurore boreali. In ogni caso, non si può volare da queste parti senza restare almeno dieci giorni, perché non si riuscirebbero a vedere tutte le meraviglie di una rotta lunga quasi 1500 chilometri. Grande attenzione bisogna rivolgere alle temperature perché il meteo è sempre ballerino e potrebbe cambiare improvvisamente. Il segreto è quello di vestirsi a cipolla in ogni stagione, con più strati per non lasciarsi trovare impreparati.
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Il Messaggero