In viaggio nei luoghi della Grande Guerra. Cento anni dopo

In viaggio nei luoghi della Grande Guerra. Cento anni dopo
Alla vigilia del centenario dell'inizio della Prima Guerra Mondiale, in provincia di Trento si stanno allestendo importanti iniziative per ricordare quel drammatico periodo che ha...

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Alla vigilia del centenario dell'inizio della Prima Guerra Mondiale, in provincia di Trento si stanno allestendo importanti iniziative per ricordare quel drammatico periodo che ha cambiato la storia dell’Europa e che ha tanto profondamente coinvolto il territorio trentino. Sono in programma mostre, giornate di studi, progetti culturali e numerosi interventi nel campo della tutela e della valorizzazione del patrimonio storico relativo alla Grande Guerra.




Dopo lunghe operazioni di restauro si potranno nuovamente visitare i Forti Bus de Vela, Corno e Pozzacchio. Il primo, posto in posizione strategica a sbarramento della strada che scende da Cadine a Trento, è stato realizzato in conci di pietra calcarea rosa con tre casematte per l’artiglieria e due gallerie per le fuciliere. Il secondo, situato a quota 1069 metri sul versante destro della Valle del Chiese, venne costruito secondo i criteri propri dello stile «Vogl», dotato di cupole girevoli di acciaio e di corazze per cannoni.

A Forte Pozzacchio, in Vallarsa, ricavato in un promontorio roccioso a 882 metri di quota nei pressi di Valmorbia combatté il futuro Premio Nobel Eugenio Montale.



Tra gli altri luoghi bellici di particolare interesse per una visita certamente ricca di emozioni, ci sono il Trincerone, da poco recuperato sul monte Zugna, dove i soldati italiani riuscirono ad arrestare la “Grande offensiva di primavera” scatenata dagli austriaci il 15 maggio 1916, e la Galleria del Corno di Cavento, posta a 3.380 metri sul massiccio dell’Adamello, che ha recentemente restituito (dopo essere stata svuotata dal ghiaccio che la occupava interamente) giornali, volantini, vestiti, armi e munizioni.



Imperdibile poi la tappa al Forte Belvedere-Gschwent, a Lavarone, al cui interno l’allestimento multimediale interattivo “La fortezza delle emozioni” fa rivivere al visitatore l’atmosfera respirata dai soldati, l’attesa infinita della battaglia, la paura, la speranza.



Una delle strutture più significative dedicate a quegli anni è il Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto (www.museodellaguerra.it), che vanta tra le collezioni più importanti in Italia sul tema del primo conflitto mondiale. Qui fino a novembre è visitabile la mostra "Pasubio 1915-1918" dedicata a uno dei luoghi salienti del fronte italo-austriaco. Il museo di Rovereto coordina la rete Trentino Grande Guerra (www.trentinograndeguerra.it) nata per far conoscere il mosaico dei 19 musei dedicati al conflitto sparsi in tutta la provincia. A Rovereto si trova anche la Campana dei Caduti Maria Dolens, fusa col bronzo dei cannoni offerto dalle nazioni che avevano partecipato alla guerra: ogni sera con 100 rintocchi ricorda tutti i caduti dall'alto del Colle di Miravalle.



In trincea con la scuola

Conoscere le vicende storiche, anche quelle drammatiche e dolorose della guerra, è fondamentale. E tanto più lo è nel caso della Grande Guerra, snodo cruciale della storia italiana. In Trentino si è convinti che il centenario sia una straordinaria occasione formativa ed educativa per le giovani generazioni ed è per questo che sono in allestimento importanti progetti per far diventare Trento e la sua provincia una destinazione imperdibile per il turismo scolastico.



Anche i bambini delle ultime classi delle elementari e i ragazzi delle scuole medie, quindi, potranno visitare insieme ai propri insegnanti i luoghi della Grande Guerra, con programmi di turismo scolastico studiati per fasce di età. L'iniziativa è rivolta inizialmente alle scuole di Lazio, Campania, Emilia Romagna e Toscana e prevede pacchetti da una a tre notti con costi da 69 euro. Tra i luoghi inseriti nei forfait di visita ci sono la Campana della Pace Maria Dolens, il Museo Storico Italiano della Guerra e il Mart a Rovereto, il Sacrario di Malga Zonta, Base Tuono a Passo Coe, le trincee del Nagià Grom in Val di Gresta, Forte Belvedere-Gschwent di Lavarone e la città di Trento con il Castello del Buonconsiglio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero