Groenlandia, quando andare e cosa fare nella grande isola del Nord

Groenlandia, quando andare e cosa fare nella grande isola del Nord
Neve candida sui tetti di casette basse dai colori accesi e poi l’acqua color blu cobalto che disegna i contorni di un paesaggi innevato a perdita d’occhio. La...

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Neve candida sui tetti di casette basse dai colori accesi e poi l’acqua color blu cobalto che disegna i contorni di un paesaggi innevato a perdita d’occhio. La Groenlandia non è certo una destinazione comune, ma un viaggio da queste parti è sicuramente sinonimo di avventura e la base centrale di partenza può essere senza dubbio Nuuk. La sua cultura inuit è affascinante e misteriosa e, poi, non possono mancare le escursioni verso le montagne e i fiordi, per una vacanza che difficilmente non resterà nel cuore.


La storia di Nuuk

La sua nascita risale al 1728, quando un missionario norvegese, Hans Egede, la fondò come prima colonia e stazione commerciale europea nel Paese, abitata per tutti i mesi dell’anno. Quello che colpisce di questa località è soprattutto il panorama, dominato da rilievi e dal Monte Sermitsiaq. A punteggiare l’immagine dei fiordi, le abitazioni tipiche groenlandesi, intervallate da ben più moderni palazzi residenziali. La capitale, inoltre, ha un primato particolare: si tratta di quella più settentrionale del mondo e per visitarla basta una barca o una motoslitta.

Quando andare

Il territorio è popolato anche da molti danesi e il grande affollamento turistico, riguarda soprattutto l’alta stagione, da giugno ad agosto. Questo perché, ovviamente, il tempo è migliore, ma non è da escludere nemmeno una partenza da settembre a marzo, quando se è vero che le temperature sono ben più rigide, è altrettanto sicuro che si può vedere l’aurora boreale, con un po’ di fortuna. Tuttavia, la colonnina di mercurio, può davvero abbassarsi tanto.

Cosa fare, cosa vedere

Un tour che parte da Nuuk può essere particolarmente suggestivo. Al di là della cultura Inuit e dell’aurora boreale, i cui echi sono noti ben fuori dai confini nazionali, chi cerca esperienze che si perdono nel mito, può dirigersi verso Kongsgaarden, una bottega super famosa che raccoglie beni di consumo che vengono distribuiti su base stagionale. Specialmente nel periodo di fine dicembre e specialmente ai più piccoli e il nome del proprietario è Santa Claus. Per chi viaggia con i bambini non sarà facile trovare la location che pure è sempre carica di letterine dei più piccoli, ma perdersi in questi territori dove le renne la fanno da padrone sarà comunque un sogno nel sogno. Altra appassionante alternativa è quella di fare un giro nelle aree più remote della zona innamorandosi dei piccoli villaggi che si incontrano, cercando iceberg e megattere.


Ancora, un'alternativa può essere quella di visitare il Braedet, il mercato all’aperto in cui pescatori e cacciatori vendono le prede della giornata. E poi, da queste parti c’è il campo da golf (di ghiaccio) più duro al mondo, le rocce più antiche mai trovate sul pianeta (3,8 miliardi di anni) e la scoperta dell’arte degli inuiit antica e moderna al Centro Culturale Katuak. E non dimenticate, prima di tornare a casa, di acquistare un pezzo di Nuummiit nero, l’”opale della Groenlandia” che si trova solo in questa zona. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero