Giro del Monte Bianco, il trekking dei panorami

Il Monte Bianco dal Brévent, sul versante francese
Il “piccolo Himalaya” delle Alpi non è riservato agli alpinisti. Intorno i 4810 metri del Monte Bianco, alle vette che gli fanno corona e ai suoi spettacolari...

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Il “piccolo Himalaya” delle Alpi non è riservato agli alpinisti. Intorno i 4810 metri del Monte Bianco, alle vette che gli fanno corona e ai suoi spettacolari ghiacciai, corre uno dei sentieri più belli e più frequentati d’Europa.


Il Giro del Monte Bianco (o Tour du Mont-Blanc, in francese) inizia da Courmayeur, in Valle d’Aosta, passa in Svizzera e poi in Francia, e rientra in territorio italiano attraverso il Col de la Seigne e la Val Veny. Sono 12 giorni di cammino, tra paesaggi straordinari, a quote comprese tra i 1200 e i 2600 metri. Un percorso accessibile a tutti, ma che richiede allenamento.

A descrivere con ammirazione questi sentieri, già alla fine del Settecento, sono stati i viaggiatori inglesi del Grand Tour. Il trekking intorno al massiccio è diventato classico nell’Ottocento, ed è stato segnato per iniziativa francese nel 1955. Oggi lo percorrono escursionisti che arrivano da ogni parte del mondo.

Il classico inizio del trekking è a Les Houches, sul versante francese. Se si arriva dall’Italia è più comodo partire da Courmayeur, per il sentiero che inizia dai piedi della chiesa e sale fino al rifugio Bertone, il primo, meraviglioso belvedere sul Monte Bianco.
 
Offrono altri panorami spettacolari i rifugi Bonatti ed Elena, e il Col Ferret dove si entra in territorio svizzero. Il sentiero scende a La Fouly, costeggia il Lago di Champex, entra in Francia al Col del Balme, da cui appaiono d’infilata i ghiacciai più estesi del massiccio.

Le due tappe che toccano il Lac Blanc e il Brévent sono uno dei “sentieri-balcone” più famosi delle Alpi. Poi si scende a Les Houches, e si incrocia sui pascoli di Bellevue la via più seguita dagli alpinisti diretti alla cima del Bianco.

La verde valle delle Contamines, e la strada romana scavata nella roccia accanto al santuario di Nôtre-Dame de la Gorge precedono due giorni in valli aspre e solitarie, e la salita fino al Col de la Seigne. La discesa finale verso il rifugio Elisabetta e Courmayeur è un’altra festa per gli occhi.


Il giro del Monte Bianco diventa percorribile in questi giorni, dopo lo scioglimento dell’ultima neve, e lo resta fino al termine di settembre. La vicinanza agli impianti di risalita e alle strade consente di suddividerlo in camminate di uno o due giorni, accessibili anche agli escursionisti meno allenati. Tra metà luglio e agosto è essenziale prenotare per tempo i rifugi. Molte informazioni utili su www.tourmontebianco.it. Per il versante valdostano, www.lovevda.it. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero