Non solo street food. O meglio... il meglio del cibo di strada di ieri e di oggi che si racchiude in pochi, succulenti centimetri da prendere in una mano. E in pochi istanti far...
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Quella che nella Capitale è una vera istituzione, anche se non molto antica.
Dovrebbe risalire al 1874 la prima testimonianza scritta della presenza di questo polpetta di riso di forma allungata con ragù di carne con il “pommidoro” impanata due volte e (possibilmente) fritta nello strutto: appare nel menu della Trattoria della Lepre a Roma con il nome di soplis di riso.
All’inizio il venditore girava per strada la sera per i vicoli della Città Eterna con uno scaldavivande o caldara stracolma d’olio strillando: «Calli bollenti! Supplì di riso!» e spesso ci abbinava il baccalà in pastella o le mele. Insomma tutto un programma da leccarsi i baffi per scoprire il gusto del suo ripieno. Non a caso il termine supplì deriva dal francese surprise che vede la sorpresa proprio nell’interno dove il cuore è la mozzarella filante. Gli appuntamenti in questione faranno rivivere queste atmosfere e ne riproporranno di nuove, attraverso inediti abbinamenti con spezie e di tutto un po’.
Intanto nell’attesa dei prossimi incontri ravvicinati, al telefono o in diretta, con i supplì, questo fine settimana ci si può consolare con altri appuntamenti di gusto come This is the food 2016 (sabato 28 e domenica 29) alle Officine Farneto, lo Street Food Festival a Eataly fino a domenica o Solstizio d’estate illuminati dal gusto (solo domenica) al Salone delle Fontane all’Eur. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero