EasyJet taglierà il 30% dei suoi dipendenti come conseguenza del taglio dei voli e del calo della domanda a lungo termine a causa del Coronavirus. La compagnia inglese, il...
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In linea con le proiezioni Iata, EasyJet ritiene che i livelli di domanda di mercato registrati nel 2019 non saranno probabilmente raggiunti nuovamente fino al 2023, si legge nella nota della compagnia aerea che, come preannunciato, riprende a volare il 15 giugno su un numero limitato di rotte. Per quanto riguarda il quarto trimestre di quest'anno, i piani attuali prevedono che easyJet volerà con volumi di circa il 30% rispetto a quelli dello stesso periodo del 2019.
La compania low cost prevede poi che le dimensioni della propria flotta a fine 2021 saranno al minimo del range previsto: circa 302 aerei, ovvero 51 in meno rispetto a quanto previsto per la fine del 2021 e comunicato al mercato prima del covid-19. Tale numero includerà un 3-4% circa di aeromobili iin standby, a disposizione per i momenti di picco. La riduzione delle dimensioni della flotta sarà ottenuta attraverso le misure già annunciate, tra le quali il differimento delle consegne di nuovi aerei e la riconsegna di quelli in leasing. «In questo contesto, stiamo pianificando di ridurre le dimensioni della nostra flotta e di ottimizzare il network e le nostre basi.
Di conseguenza, prevediamo una riduzione del personale fino al 30% in tutta l'azienda e continueremo a eliminare a tutti i livelli i costi e le spese non essenziali.
Intanto Blue Air, easyJet, Norwegian, Ryanair, Volotea e Vueling, che rappresentano più del 50% del traffico aereo italiano di corto raggio, hanno formato una nuova associazione per rappresentare gli interessi delle compagnie aeree low cost nell'ambito delle relazioni con le autorità governative italiane e gli altri interlocutori istituzionali. Lo rendono noto la compagnia rumena Blue Air e Cim Air che la rappresenta in Italia.
«L'economia italiana è stata gravemente colpita dalla crisi dovuta al Covid-19 - si legge nella nota - e quindi l'associazione è impegnata a offrire posti di lavoro e crescita economica e a ripristinare collegamenti e flussi turistici in tutta Italia nell'immediato futuro, al fine di sostenere una rapida ripartenza dell'economia italiana. In particolare, l'associazione si concentrerà sulle sfide e sulle opportunità esistenti per ripristinare la competitività del trasporto aereo italiano. Lo scopo sarà di assicurare che il trasporto aereo possa giocare un ruolo fondamentale nello stimolare l'economia italiana continuando a creare migliaia di posti di lavoro e aumentando il Pil del paese, assicurando così che il danno sofferto dall'Italia per il Covid-19 sia temporaneo e di breve durata. Poiché l'Italia si sta ora riprendendo dall'emergenza sanitaria, è necessario assicurare per i suoi cittadini e per le sue imprese i collegamenti aerei e la costante disponibilità di accesso a tariffe aeree a basso costo. In Italia, lo storico impulso verso la connettività e l'accesso a tariffe convenienti è stato possibile grazie alla liberalizzazione del trasporto aereo ed al mantenimento di un'efficace concorrenza tra compagnie». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero