La Danimarca è il paese più felice del mondo (per la terza volta consecutiva)

Beati i danesi, verrebbe da dire: basta dare un’occhiata all’annuale Rapporto delle Nazioni Unite sulla felicità, giunto quest’anno alla quarta edizione,...

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Beati i danesi, verrebbe da dire: basta dare un’occhiata all’annuale Rapporto delle Nazioni Unite sulla felicità, giunto quest’anno alla quarta edizione, per rendersi conto che la Danimarca è, di fatto, il paese più felice del mondo.

La piccola nazione scandinava occupa, infatti, il primo posto di questa fortunata classifica di 156 stati, messi in fila da un gruppo di esperti indipendenti sulla base di diversi parametri, tra cui il prodotto interno lordo e l’aspettativa di vita (oltre agli anni che si prevede di trascorrere in salute); ci sono anche la fiducia e la libertà percepite. Ma l’analisi non ha potuto evitare di prendere in considerazione fattori più contingenti, come i rischi ambientali e le attuali sfide del terrorismo.

La notizia sull’elenco dei paesi più felici al mondo viene diffusa in occasione della Giornata mondiale sulla felicità, che si celebra domani, 20 marzo. Il Rapporto Onu, annesso alla classifica che vede primeggiare la Danimarca, è stato invece presentato a Roma mercoledì scorso. Seguono, al secondo e terzo posto, la Svizzera e l’Islanda. Altri paesi europei presenti nella top ten sono la Norvegia e la Finlandia (rispettivamente, quarta e quinta posizione); l’Olanda, settima, e la Svezia, decima.

Il vero motivo che ha fatto conquistare alla terra di Amleto il primato è da attribuire a un dato emerso nel corso delle interviste e della raccolta dati con cui si è costruita la classifica: i danesi hanno dichiarato di non avere paure sulla propria sorte, sulla vita in generale e sul proprio paese. È questa la vera differenza fra “loro” e il resto del mondo. Il professore statunitense Jeffrey Sachs, consigliere speciale del Segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon e uno degli autori del Rapporto, spiega così la tredicesima posizione del suo paese, prima potenza globale ma sicuramente non tra i primi posti al mondo in quanto a indice di felicità: «Il messaggio per gli Usa è chiaro: una società che insegue solo il denaro forse sta inseguendo le cose sbagliate».

E aggiunge: «Il nostro tessuto sociale si sta deteriorando, la fiducia sociale si sta deteriorando, la fiducia nel governo si sta deteriorando». Per una grande nazione che si appresta a vivere importanti elezioni, oltretutto con un candidato alla Casa Bianca molto discusso e criticato come Donald Trump, è un avvertimento non da poco.
Si legge nel Rapporto: “Quando un paese persegue con determinazione obiettivi individualistici, come lo sviluppo economico, trascurando temi sociali e ambientali, i risultati rischiano di essere fortemente ostili al benessere umano, persino pericolosi per la sopravvivenza”. Un atteggiamento, quello altruisticamente orientato, che invece la Danimarca ha fatto proprio, soprattutto attraverso politiche per l’ambiente e il sociale. Sebbene Copenaghen abbia ottenuto nel 2015 la terza posizione, è da tre anni consecutivi che il paese scandinavo raggiunge il podio.


Knud Christensen, 39 anni, operatore sociale nella capitale danese, non si stupisce del risultato ottenuto: «Non temiamo nulla. E se c’è qualcosa che ci può dare qualche pensiero, è il tempo: oggi pioverà? O resterà nuvoloso? O farà freddo?». La professoressa Kaare Christensen illustra con queste parole il perché di tanta felicità: «I danesi sono soddisfatti di ciò che hanno. Non nutrono grandi aspettative su cosa fare o cosa possa accadere loro». E l’Italia? Siamo cinquantesimi. E continuiamo a regredire. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero