NEW YORK – Se stavate pensando di programmare un viaggio negli Usa, ora che i costi sono così bassi, forse è meglio che ci ripensiate. Secondo fonti di stampa...
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Il blocco degli ingressi dall’Europa è stato annunciato da Donald Trump lo scorso 11 marzo, come reazione all’epidemia di coronavirus che stava dilagando nel nostro continente. Dal blocco sono esonerati i cittadini americani e tutti coloro che abbiano il permesso di residenza.
Presentando la decisione, il presidente aveva promesso che il blocco sarebbe durato 30 giorni, ma poi nel decreto ufficiale la scadenza dei 30 giorni non compariva. Piuttosto si affermava che il blocco sarebbe rimasto in vigore «fino a quando il presidente non avesse deciso di farlo scadere». Era inteso che il ministro della Sanità Alex Aazar lo avrebbe informato ogni due settimane dello stato delle cose circa la pandemia in Europa.
Tuttavia, secondo quanto riferito dai giornali della catena McClatchy, e da numerose altre fonti di stampa, almeno tre alti funzionari dell’Amminstrazione hanno sostenuto che «non c’è alcun piano per abolire le restrizioni nel vicino futuro».
Peraltro le stesse fonti fanno notare che anche in Europa, sopratttto da parte del presidente francese Emmauel Macron, c’è il desiderio di prolungare il congelamento dei viaggi internazionali possibilmente fino a settembre.
Donald Trump ha sostenuto in questi ultimi giorni che gli Usa si sono lasciati «alle spalle» la fase peggiore della epidemia. Intanto però il numero dei morti continua a crescere, e nella mattina di oggi, mercoledì, ha superato il tetto delle 60 mila unità, mentre i contagi confermati sono 1 milione e 45 mila.
A provare che la luce alla fine del tunnel è ancora fioca e non tutti condividono l’ottimismo di Trump, è anche arrivata la notizia che la Fema (la protezione civile federale) ha ordinato altri 100 mila sacchi per il contenimento di cadaveri, «nel caso le cose volgessero al peggio».
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Il Messaggero