Il borgo di Corchiano e le abitazioni ipogee nel bosco delle Forre, Monumento Naturale: Tuscia dei misteri fra natura, trekking e archeologia

Corchiano
Immaginate un borgo dove natura e mistero si fondono in alchimia: eccoci a Corchiano, minuscolo paese dell’Agro Falisco arroccato su una rupe di tufo che affaccia sul...

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Immaginate un borgo dove natura e mistero si fondono in alchimia: eccoci a Corchiano, minuscolo paese dell’Agro Falisco arroccato su una rupe di tufo che affaccia sul Monumento Naturale Forre di Corchiano. Siamo in una zona di grande fascino per gli escursionisti e gli amanti del mindtrek, ovvero il trekking unito a momenti di meditazione, yoga e respirazione consapevole, nella Tuscia viterbese.

Corchiano, oltre che per il borgo antico. dove il tempo sembra essersi fermato, è unica nel suo genere perché circondata da moltissime abitazioni ipogee, case (o forse, in origine, anche templi) scavate nella roccia fra 3000 e 2500 anni fa, che vennero poi adibite ad abitazioni, cantine o stalle durante il periodo medievale. Il punto più spettacolare del Monumento Naturale delle Forre è la Tagliata etrusca, la via che passa attraverso due alte pareti di tufo e che sembra rievocare, a tratti, l’ingresso della città di Petra in Giordania.

Nonostante si tratti di un’Area Protetta, questa lungo il Rio Fratta, affluente del Tevere, necessiterebbe di una maggiore attenzione e pulizia da parte dell’amministrazione locale, proprio per valorizzare al massimo la ricchezza del patrimonio naturalistico e archeologico: le piccole caverne preistoriche e protostoriche, infatti, così come il ponte romano e le tombe falische a cui, quasi come all’interno delle piramidi egiziane, si accede lungo una scalinata che scende in profondità nelle viscere della terra per arrivare alla camera sepolcrale, sono un valore aggiunto del territorio che andrebbe preservato con la massima attenzione e cura.

 

La storia del borgo di Corchiano, (da cui scendendo una scalinata nel tufo si accede alle Forre), in origine un insediamento falisco, è costellata di episodi cavallereschi, e nel periodo rinascimentale l’insediamento fu un importante dominio della casata aristocratica dei Farnese, come testimonia il giglio che appare nei vicoli del centro storico e che è lo stemma della nobile famiglia. Le abitazioni ipogee di Corviano secondo alcuni studiosi risalgono anche al 4000 a.C. e un itinerario attraverso il boscole unisce  al complesso archeologico della Madonna del Soccorso, situato nelle vicinanze della bellissima chiesa romanica omonima (uno dei complessi monumentali più suggestivi lungo l’asse della via Amerina). Fra i fiori all’occhiello del territorio di Corviano anche la chiesa di San Biagio, con gli affreschi di Pancrazio Jacovetti da Calvi. E, sulla via di ritorno a Roma, potreste fermarvi a Gallese, per una passeggiata in quest’altro borgo medievale, dominato dal Palazzo Ducale di proprietà degli Hardouin, la famiglia di cui faceva parte Maria Hardouin, moglie di Gabriele D’Annunzio.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Il Messaggero