Borghi italiani, aumenta il turismo interno: «Ferie al paese per risparmiare»

Borghi italiani, aumenta il turismo interno: «Ferie al paese per risparmiare»
Quasi 3 italiani su 4 (72%) hanno scelto di visitare piccoli borghi italiani, motivati dalla ricerca di tesori nascosti e soprattutto per risparmiare evitando le destinazioni...

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Quasi 3 italiani su 4 (72%) hanno scelto di visitare piccoli borghi italiani, motivati dalla ricerca di tesori nascosti e soprattutto per risparmiare evitando le destinazioni turistiche più frequentate. Questa tendenza è evidenziata da un'indagine Coldiretti-Ixè sulle ferie degli italiani. Una ricerca che sottolinea come la scelta delle destinazioni sia cambiata a causa delle preoccupazioni legate ai prezzi e all'inflazione. Le aree rurali sono preferite sia come mete turistiche vere e proprie che per gite di breve durata, specialmente quando il maltempo impedisce di godere delle spiagge. Questa preferenza è favorita dalla vasta presenza di piccoli comuni, i quali offrono un patrimonio naturale, paesaggistico, culturale e artistico unico. Nonostante rappresentino solo il 16,5% della popolazione italiana, i centri sotto i 5mila abitanti occupano il 54% della superficie del paese, con caratteristiche tipiche come colline, vigneti, ulivi, pascoli e terrazzamenti che contrastano il degrado e il dissesto idrogeologico. Il turismo verso questi piccoli centri è importante anche per il suo impatto positivo sull'agroalimentare Made in Italy.

 

Accoglienza e agriturismo, l'organizzazione nei borghi italiani

A garantire l’ospitalità nei piccoli centri e soprattutto - rileva Coldiretti - una rete composta dalle 25.400 aziende agrituristiche italiane, che sono in grado di offrire un potenziale di piu di 294mila posti letto e 532 mila coperti per il ristoro secondo Terranostra e Campagna Amica. La capacità di mantenere inalterate le tradizioni enogastronomiche nel tempo e - conclude Coldiretti - la qualità più apprezzata dagli ospiti degli agriturismi dove è possibile riscoprire i sapori del passato veramente a chilometri zero tramandati da generazioni ma aumenta nel contempo l’offerta nelle campagne di servizi innovativi per sportivi, nostalgici, curiosi e ambientalisti.

Nei paesi italiani si "mangia bene"

Ma l’interesse dei turisti per i piccoli centri è importante - continua Coldiretti - anche per la ricerca del buon cibo che aiuta a salvare una parte consistente del patrimonio agroalimentare Made in Italy a partire dai 5547 prodotti alimentari tradizionali coltivati da generazioni dagli agricoltori che non hanno solo un valore economico ma anche storico, culturale ed ambientale ma garantiscono la sopravvivenza della popolazione anche nelle aree interne più isolate. Non a caso il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola nasce proprio nei piccoli borghi italiani con meno di cinquemila abitanti, un patrimonio conservato nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture agricole storiche, la tutela del territorio dal dissesto idrogeologico e il mantenimento delle tradizioni alimentari.

 

 

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Il Messaggero