A Ravenna, nel Parco letterario dedicato a Dante

I mosaici nell'abside della basilica di Sant'Apollinare in Classe
Riscoprire Ravenna. Non solo la città delle vestigia bizantine, ma anche quella dove visse il Sommo Poeta. Un viaggio che, in occasione del 750° della nascita del padre della...

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Riscoprire Ravenna. Non solo la città delle vestigia bizantine, ma anche quella dove visse il Sommo Poeta. Un viaggio che, in occasione del 750° della nascita del padre della lingua italiana (Firenze 1265), può diventare ancora più intenso e interessante.




Il Parco Letterario Terre di Dante (info e prenotazioni: cell. 335 8181101, email:marketing@leterredidante.it), infatti, organizza visite guidate e Lectures Dantis nei luoghi che ispirarono l'Alighieri negli anni dell'esilio. Il tour dantesco può toccare il tempietto neoclassico che ospita la Tomba di Dante e il Quadrarco di Braccioforte dove nel 1865 furono ritrovati i suoi resti, il Museo Dantesco e la Basilica di San Francesco dove si tennero i solenni funerali.



Non bisogna lasciarsi scappare, però, le altre emergenze storico-architettoniche di Ravenna, riconosciute dall'Unesco Patrimonio dell'Umanità: il Mausoleo di Galla Placidia e il Battistero Neoniano, entrambi della prima metà del V secolo, per esempio, oppure Sant'Apollinare Nuovo, il Mausoleo di Teodorico, la basilica di San Vitale e quella, famosa in tutto il mondo anche per i suoi meravigliosi mosaici, di Sant'Apollinare in Classe distante 5 km dalla città.



Ma a Ravenna esiste anche un'area archeologica meno conosciuta dai turisti perché di recente scoperta, che mostra i resti di ville romane e bizantine come la Domus dei Tappeti di Pietra (V-VI secolo), con i preziosi mosaici recuperati e ricostruiti nella cripta della chiesetta di Sant'Eufemia, dove si possono ora ammirare. Vicino a Ravenna si trova Faenza, «città delle ceramiche» con il MIC, Museo Internazionale delle Ceramiche, e le botteghe del centro storico. Da qui si può andare poi nel borgo medievale di Brisighella, tra i boschi, alle pendici di tre pinnacoli di gesso su cui sorgono l'imponente Rocca Manfrediana, la Torre dell'Orologio e il Santuario del Monticino. Unica al mondo è la Via degli Asini, sopraelevata e coperta. La strada, in anni lontani, offriva il ricovero agli animali dei birocciai che la abitavano.



I NOSTRI CONSIGLI:



Dove dormire:



La Locanda del Polacco (via Castello 73, località Ducenta; cell.: 3319242418, www.locandadelpolacco.it) è un B&B di campagna con tre camere (una doppia: da 50 €) in stile rustico ma raffinato e un'ampia sala per colazioni a base di prodotti locali. Si chiama così perché in origine era il casolare dove abitò, con sua moglie, un ufficiale polacco giunto in Italia durante la Guerra di Liberazione.



Dove mangiare:



Il Ristorante Salemare (Viale delle Nazioni 420, www.salemare.it, tel. 0544/530274), tra la spiaggia e la pineta della Marina di Ravenna, è un locale con una sala dove domina il bianco. Si mangia pesce pescato quotidianamente (e per questo i prezzi dei piatti cambiano a seconda delle stagioni e del risultato della pesca...) e preparato con efficace semplicità. Gratinati, guazzetti e fritture miste sono la specialità. Da non perdere il couscous con ricciola. Un menù, vini esclusi, costa a partire da 45 € (attenzione: a gennaio chiusura per 15 giorni). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero