Elezioni, i vescovi della Lombardia vietano l'uso delle parrocchie ai candidati cattolici durante la campagna elettorale

Elezioni, i vescovi della Lombardia vietano l'uso delle parrocchie ai candidati cattolici durante la campagna elettorale
Il clima politico italiano è incandescente, il panorama troppo diviso, schierato e la Chiesa corre al riparo. «I preti formino le coscienze ma non prendano...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Il clima politico italiano è incandescente, il panorama troppo diviso, schierato e la Chiesa corre al riparo. «I preti formino le coscienze ma non prendano posizione tra i partiti». Dopo i vescovi dell'Emilia Romagna anche i vescovi della Lombardia hanno ordinato alle proprie strutture di non ospitare dibattiti elettorali o altre iniziative politiche. Teatri, cinema parrocchiali, salette interne saranno banditi: le regole sono tassative. «Le strutture delle parrocchie e degli altri soggetti ecclesiali non possono essere utilizzate per la campagna elettorale». Non solo. I candidati che provengono da ambienti cattolici e hanno incarichi pastorali devono fare un passo indietro e auto sospendersi. I vescovi lombardi hanno firmato una disposizione che è stata diffusa su tutto il territorio, esattamente come hanno fatto poche settimane fa anche i vescovi dell'Emilia Romagna. Naturalmente, anche stavolta è stato sottolineato dalle gerarchie ecclesiali che si incoraggiano i laici ad impegnarsi in politica ma senza strumentalizzare la Chiesa e a non essere fonte di divisioni tra la comunità ecclesiale. .

La Russia sta vincendo davvero la guerra? Perché lo stallo non è un buon segnale per il Cremlino

«La comunità cristiana, associazioni e movimenti devono sentirsi incoraggiati a promuovere di propria iniziativa opportuni confronti su temi sociali e iniziative di formazione per suggerire criteri di discernimento in ogni ambito della vita, anche in quello politico e amministrativo» si legge nella lettera. 

Le elezioni europee ed amministrative per i vescovi italiani restano un esercizio doveroso di democrazia e di responsabilità civile che coinvolge tutti i cittadini. «La comunità ecclesiale guarda con stima a coloro che, anche sacrificando tempo ed energie personali e familiari, scelgono di dedicarsi al bene comune. Compito dei pastori è formare le coscienze, motivare l’impegno, incoraggiare le responsabilità, astenersi dal prendere posizioni nel confronto tra i partiti e le persone che si presentano per raccogliere il consenso dell’elettorato».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero