Città del Vaticano - «In molti dei Paesi in cui la popolazione non ha un accesso regolare all'acqua potabile non manca la fornitura di armi e munizioni che...
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un’economia che esclude e che uccide prevalgono troppo spesso sugli sforzi che, in modo solidale, dovrebbero garantire l’accesso all’acqua». Papa Francesco in un messaggio inviato alla Conferenza internazionale sull'acqua denuncia le «drammatiche statistiche della sete, soprattutto la situazione di quelle persone che si ammalano e spesso muoiono a causa dell’acqua insalubre. Tutto questo è un’immane vergogna per l’umanità del XXI secolo».
La conferenza promossa dal Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale, in collaborazione con le Ambasciate accreditate presso la Santa Sede di Francia, Italia, Monaco e Stati Uniti, sul tema La gestione di un bene comune: l’accesso all’acqua potabile per tutti, è servita per sollecitare i governi del mondo «al riconoscimento dell’accesso all’acqua potabile come diritto che scaturisce dalla dignita’ umana, dunque incompatibile con la concezione dell’acqua come una qualsiasi merce».
«L’acqua - scrive il Papa - e’ fondamentale per la vita. In tante zone del mondo, nostri fratelli e sorelle non possono
avere una vita dignitosa proprio per la mancanza d’accesso all’acqua pulita. Le drammatiche statistiche della sete, soprattutto la situazione di quelle persone che si ammalano e spesso muoiono a causa dell’acqua insalubre, rappresentano un’immane vergogna per l’umanita’ del XXI secolo». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero