Il cardinale Parolin: «Gli scandali non vanno coperti, ma corretti e sanzionati, nel campo economico come negli altri»

Il cardinale Parolin: «Gli scandali non vanno coperti, ma corretti e sanzionati, nel campo economico come negli altri»
Città del Vaticano -  «Gli errori e gli scandali non vanno coperti, ma riconosciuti e corretti o sanzionati, nel campo economico come negli altri. Sappiamo bene...

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Città del Vaticano -  «Gli errori e gli scandali non vanno coperti, ma riconosciuti e corretti o sanzionati, nel campo economico come negli altri. Sappiamo bene che il tentativo di nascondere la verità non porta a guarire il male, ma ad aumentarlo e incancrenirlo'». Il segretario di Stato Vaticano, il cardinale Pietro Parolin torna a parlare delle tante vicende poco chiare che, in ambito economico, hanno contraddistinto la gestione del denaro al di là del Tevere. In una intervista a Riparteitalia.it, spiega: «Vi sono giuste esigenze di correttezza, trasparenza e competenza economica che dobbiamo imparare e rispettare con umiltà e con pazienza per evitare tranelli. Dobbiamo infatti riconoscere che spesso le abbiamo sottovalutate e ce ne siamo resi conto con ritardo. Questa è una situazione che non riguarda solo la Chiesa, ma è vero che la buona testimonianza è attesa in particolare da chi si presenta come ''maestro'' di onestà e di giustizia».


Parolin evita di citare casi specifici, come il famoso edificio di Londra, piuttosto che la gestione degli appalti, gli investimenti in fondi maltesi. Si limita a parlare in modo generico e dice. '«Gli errori ci devono far crescere in umiltà e spingerci a convertirci e migliorare, ma non ci dispensano dai nostri doveri. D'altronde, la Chiesa è una realtà complessa fatta di persone fragili, peccatrici, spesso infedeli al Vangelo, ma non per questo essa può rinunciare ad annunciare la Buona Novella. Così non potrà rinunciare ad affermare le esigenze della giustizia, del servizio del bene comune, del rispetto della dignità del lavoro e delle persone nell'attività economica, e così via».

«Questo - avverte Parolin - sarebbe tradire il suo dovere. Naturalmente non deve farlo ritenendosi trionfalisticamente al di sopra degli altri, ma come compagna di cammino dell'umanità, che aiuta a trovare la buona strada grazie al Vangelo e al retto uso della ragione e del discernimento'». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero