Vaticano all'Osce «sì a vera uguaglianza uomo-donna» anche se in curia le discriminazioni restano

Vaticano all'Osce «sì a vera uguaglianza uomo-donna» anche se in curia le discriminazioni restano
Città del Vaticano - Nonostante che al di là del Tevere non esista affatto una reale parità tra uomini e donne in campo lavorativo a livelli apicali...

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Città del Vaticano - Nonostante che al di là del Tevere non esista affatto una reale parità tra uomini e donne in campo lavorativo a livelli apicali (alle donne in Vaticano è impedito per motivi teologici persino il diaconato), in un intervento all'Osce il diplomatico della Santa Sede si è detto assolutamente favorevole ad «un'autentica e vera uguaglianza tra donne e uomini nella vita quotidiana, in modo concreto e pratico».

«Molto e' stato fatto nel campo della parita' tra donne e uomini sul posto di lavoro. Tuttavia, la Santa Sede e' convinta che, finche' ci saranno disuguaglianze tra i sessi in termini di retribuzione, assicurazione e previdenza sociale, c'e' ancora molto lavoro da fare» ha detto.

Un appello per la parita' di retribuzione a parita' di lavoro, la tutela delle madri lavoratrici, l'equita' negli avanzamenti di carriera, l'uguaglianza dei coniugi in materia di diritti familiari e il riconoscimento di tutto cio' che fa parte dei diritti e doveri dei cittadini in uno Stato democratico» è arrivata dal rappresentante della Santa Sede alla sessione dell'Osce, l'organizzazione per la sicurezza e la cooperazione, dedicata alle politiche per le pari opportunita', monsignor Janusz Urbanczyk. Secondo il prelato «e' importante che le donne siano messe in grado, incoraggiate e dotate delle competenze per contribuire all'economia, in primo luogo per guadagnare un salario dignitoso con cui prendersi cura di se' stesse e delle proprie famiglie. Questo e' fondamentale per consentire loro una maggiore partecipazione nella societa' e nella vita politica dei loro Paesi».

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Il Messaggero