Il Papa e Welby vogliono andare in Sud Sudan e scrivono ai leader: ricordatevi delle promesse fatte

Il Papa e Welby vogliono andare in Sud Sudan e scrivono ai leader: ricordatevi delle promesse fatte
Città del Vaticano – Papa Francesco e l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby hanno preso carta e penna per scrivere ai leader del Sud Sudan per ricordare le...

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Città del Vaticano – Papa Francesco e l'arcivescovo di Canterbury, Justin Welby hanno preso carta e penna per scrivere ai leader del Sud Sudan per ricordare le promesse solenni fatte in Vaticano tre anni fa. Da allora, nonostante l'arcordo di pace siglato, continuano le tensioni e la situazione non trova lo sbocco atteso e la gente soffre. Francesco e Welby vorrebbero andare in Sud Sudan in condizioni di pace, realizzando un progetto al quale stanno lavorando da anni e che hanno dovuto rimandare più volte.

«Preghiamo perché quelle promesse plasmino le vostre azioni, di modo che diventi possibile per noi venire in visita e celebrare di persona con voi e il vostro popolo, onorando i vostri contributi a una nazione che realizza le speranze del 9 luglio 2011» hanno scritto congiuntamente in un messaggio diffuso stamattina in occasione dei dieci anni dall’Indipendenza del Sud Sudan.

«Quando via abbiamo scritto l’ultima volta a Natale, abbiamo pregato affinché poteste sperimentare una maggiore fiducia tra voi ed essere più generosi nel servizio al vostro popolo. Da allora siamo stati lieti di constatare qualche piccolo progresso. Purtroppo il vostro popolo continua a vivere nella paura e nell’incertezza, e non ha fiducia che la sua nazione possa di fatto dar vita alla “giustizia, libertà e prosperità” celebrate nel vostro inno nazionale» si legge nel documento. 

Il Paese è precipitato nella guerra civile nel dicembre 2013, due anni dopo la sua indipendenza dal Sudan. Il conflitto, innescatosi per una lotta di potere tra il presidente Salva Kiir, esponente dell'etnia dinka, e il suo vice Riek Machar, dell'etnia nuer, leader della ribellione, ha provocato un'escalation di violenze interetniche, scontri tra le comunita' e atrocita' nei confronti della popolazione civile costate 400 mila morti.

L'accordo di pace raggiunto nel settembre 2018 tra governo e gruppi ribelli - che prevede una spartizione dei posti di comando nella politica e nelle forze armate - ha portato a un calo delle ostilita' tra esercito regolare e fazioni armate, specie nei dintorni della capitale Juba; ma nelle regioni periferiche la situazione resta altamente instabile, quattro milioni di abitanti sono stati costretti a lasciare le proprie case e il 60% della popolazione soffre ancora di insicurezza alimentare. Gli aerei del Programma alimentare mondiale sorvolano i villaggi rimasti isolati dalla guerra per distribuire aiuti dal cielo. 

Il Papa neo 2019 aveva invitato in Vaticano i leader sud sudanesi per un ritiro spirituale di alcuni giorni terminato con solenni promesse da parte dei politici di Juba. Prima congedarli da Santa Marta il Papa aveva rotto il protocollo e si era chinato fino a terra per baciare i piedi dei leader africaniUn modo per chiedere loro di prestare ascolto al grido della gente che in quella regione è schiacciata da un destino segnato da carestie, guerre, violenze. 


 

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Il Messaggero