«Roma città speciale ma nel degrado» La lezione di monsignor Fisichella per il Giubileo

«Roma città speciale ma nel degrado» La lezione di monsignor Fisichella per il Giubileo
Città del Vaticano - «Roma non è una città qualunque, non lo è mai stata e non potrà mai esserlo». Parte da lontano...

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Città del Vaticano - «Roma non è una città qualunque, non lo è mai stata e non potrà mai esserlo». Parte da lontano l'arcivescovo Rino Fisichella - organizzatore del prossimo Anno Santo - evidenziando la proiezione universale che si è intrecciata con la storia e la politica, facendo di Roma un luogo unico, leggendario e sfaccettato dove incontrarono il martirio Pietro e Paolo e dove simbolicamente ci sono le chiavi del Regno dei Cieli. Peccato solo che in questa stratificazione di percorsi gloriosi si arrivi ad una quotidianità segnata dal profondo «degrado». Il Presidente del Pontificio consiglio per la nuova evangelizzazione ieri pomeriggio è arrivato alla Link University - invitato dal professor Piero Schiavazzi - per tenere una lectio magistralis sull'evento del 2025, alla presenza di un notevole parterre di autorità, accademici, imprenditori.


Il sindaco Roberto Gualtieri con il quale Fisichella ha intavolato un buon rapporto in vista della scadenza del 2025, era presente in prima fila e ha parlato a lungo con Fisichella al termine della lectio. Un intervento contenente la descrizione plastica di una città meravigliosa ma condannata al decadimento, salvo ovviamente miracoli. «Un disegno misterioso, ma reale, pone questa città al cuore del mondo. Essa è crocevia di tutta una serie di rapporti che vanno dall'arte alla diplomazia, dalla cultura al commercio, dalla politica alla religione. Porta in sé la gloria dell'antico impero romano e il degrado della metropoli odierno».


In un secondo passaggio Fisichella è tornato a calcare la mano sulle ferite urbane soprattutto nelle periferie. «Non sempre tutto è ben riuscito; alcune giustapposizioni sono ancora visibili in diversi monumenti che portano impresso il segno della violenza subita. Eppure, Roma non lascia intravedere i segni della divisione; preferisce far emergere la grandezza della continuità, permettendo che lo sguardo di chi la visita si soffermi più sulla bellezza di ciò che il passato ha realizzato piuttosto che concentrarsi sul degrado che spesso affiora».


Un tema dolente, quello del degrado, che è stato sollevato dal Vaticano in diverse occasioni, in particolare durante gli incontri con le autorità cittadine. Colloqui che, nei mesi scorsi, sono serviti a dare una idea di cosa può servire per la buona riuscita dell'appuntamento ormai alle porte.

Mentre Fisichella alla Link University faceva capire la enorme portata storica di questo Giubileo dall'altra parte di Roma, a villa Borromeo, nella sede della ambasciata presso la Santa Sede, il presidente Mattarella e il premier Draghi affrontavano (anche) questo argomento con il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin e il cardinale Gualtiero Bassetti.


I tempi per lavorare sono ormai stretti e occorre fissare la prima riunione bilaterale, senza la quale non è possibile procedere con il cammino finora individuato, necessario a realizzare quelle opere strutturali ritenute necessarie a gestire l'enorme flusso di pellegrini atteso (si parla di decine di milioni di persone). Il Governo ha già stanziato un pacchetto di investimenti di 1,4 miliardi di euro da usare per le infrastrutture. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero