Palazzo Londra, il processo in Vaticano si ingarbuglia, non si presentano diversi testimoni ma Pignatone li riconvoca

Palazzo Londra, il processo in Vaticano si ingarbuglia, non si presentano diversi testimoni ma Pignatone li riconvoca
Il fratello del cardinale Angelo Becciu, Antonino, a capo della Cooperativa Spes di Ozieri, e il sacerdote don Mario Curzu, direttore della locale Caritas, si sono rifiutati di...

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Il fratello del cardinale Angelo Becciu, Antonino, a capo della Cooperativa Spes di Ozieri, e il sacerdote don Mario Curzu, direttore della locale Caritas, si sono rifiutati di testimoniare oggi nel processo in Vaticano sulla gestione dei fondi della Segreteria di Stato. Non si sono presentati in aula opponendo, tramite l'avvocato Ivano Iai, l'assenza di garanzie in Vaticano per chi è indagato in altro procedimento (come è per loro presso la Procura di Sassari). Il Tribunale del Papa, però, presieduto da Giuseppe Pignatone, ha ritenuto «infondata e irricevibile» la comunicazione inviata dal legale, ritenendo esistenti anche in Vaticano tali garanzie, e «illegittima» l'assenza dei due testimoni all'udienza odierna, che ha quindi riconvocato per l'udienza del 31 marzo prossimo. 

 

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La defezione di diversi testimoni davanti al Tribunale Vaticano è stata un colpo per la giustizia d'Oltretevere. L'unico ad essersi presentato è stato il cugino di Fabrizio Tirabassi (uno dei dieci imputati), Felice Liberatore, sentito sulla perquisizione della Guardia di Finanza nel 2020 nella casa di Celano del padre di Tirabassi.

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Pignatone nella ordinanza, piuttosto seccato, ha fatto notare: «Si vuole mascherare con argomenti giuridici la non disponibilità a testimoniare sui fatti oggetto di questo processo». Stamattina non si è presentato neppure l'architetto Capaldo, già sentito dal Promotore di giustizia ma non da tutte le difese degli imputati. Pignatone lo ha dunque riconvocato per il 29 o il 30 marzo dicendo: «Se non viene, non sarà più sentito». All'inizio dell'udienza, l'avvocato Scaroina, che rappresenta la segreteria di Stato che si è costituita parte civile, ha riferito che non sono state trovate tracce di rapporti tra la segreteria di Stato e «Cecilia Zulema», alias Cecilia Marogna, la donna che asserisce di far parte dei servizi segreti ed era stata incaricata dal Vaticano di farsi da tramite con i rapitori di due religiosi sequestrati in Africa. Si riprende domani alle 15.30 con il seguito di interrogatorio si vertici della Gendarmeria, il commissario De Santis e il capo della struttura, Gauzzi.

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Il Messaggero