Pedofilia, cardinale Pell trasferito in un carcere di massima sicurezza: drone cercava di rubare immagini

Pedofilia, cardinale Pell trasferito in un carcere di massima sicurezza: drone cercava di rubare immagini
Il cardinale George Pell - in carcere in Australia perché accusato in primo grado di abusi su un chierichetto - è stato spostato in un carcere di massima sicurezza....

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Il cardinale George Pell - in carcere in Australia perché accusato in primo grado di abusi su un chierichetto - è stato spostato in un carcere di massima sicurezza. Secondo l'agenzia Associated Press il dislocamento del detenuto è stato motivato perché un drone sarebbe stato visto volare sopra l'istituto di pena dove l'ex ministro delle finanze vaticano finora è stato rinchiuso. Ma molto resta ancora da chiarire. L'unica cosa certa è che la prigione dello Stato di Victoria (dove verrà trasferito) ha confermato il trasferimento, probabilmente a causa delle immagini rubate dal drone. 


Pell, da quando è stato condannato in primo grado, è stato posto in totale isolamento rispetto agli altri detenuti per evitare che all'interno del carcere potessero avvenire incidenti. Le regole carcerarie tra i detenuti per chi è accusato di pedofilia sono inflessibili. L'isolamento del cardinale finora è stato tale che a Pell è stato persino negato di avere qualche goccia di vino per celebrare la messa quotidiana. 

Il caso Pell in Australia (e nel mondo) resta sotto osservazione. Non solo perchè Pell continua fermamente a ritenersi innocente ed è il più alto esponente della gerarchia ecclesiastica accusato di avere abusato un ragazzino, ma anche perché l'unica testimonianza che lo ha effettivamente portato dietro le sbarre continua a presentare dubbi. L'abuso sarebbe avvenuto una ventina di anni fa nella sacrestia della cattedrale dopo una affollatissima festa patronale, dietro una colonna di marmo, in un arco temporale di 6 minuti e con addosso ancora tutti i paramenti sacri indossati per la cerimonia. Il sistema giudiziario australiano ha portato i giudici a condannare Pell che però ha presentato ricorso per avere anche il verdetto dal massimo organo giudiziario del paese.

La decisione dei giudici di accogliere l'istanza di appello è arrivata a novembre. La decisione è arrivata dopo che un primo processo per “reati storici” di abusi sessuale si era concluso senza un verdetto, mentre nel processo di primo grado la giuria aveva adottato all'unanimità un verdetto di colpevolezza. Un secondo capo di imputazione era stato invece respinto dal tribunale per mancanza di prove ammissibili. 


La sentenza di appello aveva diviso la giuria: a pronunciarsi per la conferma della condanna di primo grado sono stati infatti due giudici su tre, un dato che conferma come il collegio giudicante non sia stato del tutto convinto dagli argomenti portati dal pubblico ministero. Ora il verdetto sarà dell'Alta Corte, ultima istanza di giudizio. Intanto il cardinale Pell è stato riaccompagnato in carcere e ora trasferito nel carcere di massima sicurezza.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero