Pedofilia, il Vaticano non può essere denunciato insieme ai sacerdoti citati dalle vittime: per la Corte Europea la Santa Sede vale l'immunità

Pedofilia, il Vaticano non può essere denunciato insieme ai sacerdoti citati dalle vittime: per la Corte Europea la Santa Sede vale l'immunità
Città del Vaticano - La Corte europea dei Diritti dell'uomo, con una sentenza che non mancherà di far discutere, ha stabilito che il Vaticano non...

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Città del Vaticano - La Corte europea dei Diritti dell'uomo, con una sentenza che non mancherà di far discutere, ha stabilito che il Vaticano non può essere citato in un tribunale locale per gli abusi sessuali commessi dai preti o dai vescovi. Questo perché gode dell'immunità sovrana. Inoltre la Corte ha affermato che la cattiva condotta dei preti e dei loro superiori non può essere attribuita alla Santa Sede.

In pratica la Corte europea ha respinto una causa intentata da due dozzine di persone in una sorta di class action di vittime delle pedofilia. Le vittime avevano dichiarato di essere state abusate in diversi momenti da sacerdoti e religiosi in Belgio. 

Le vittime avevano sostenuto che la Santa Sede di fatto non poteva non considerarsi responsabile di quanto accaduto, a causa del modo «strutturalmente carente» in cui la gerarchia cattolica si era mobilitata per coprire decenni di azioni orribili, dando spesso copertura a sacerdoti che violentavano e molestavano i bambini. 

I querelanti si erano appellati alla corte di Strasburgo dopo che i giudici belgi avevano dichiarato di non avere giurisdizione, data l'immunità della Santa Sede come stato sovrano. La Corte europea ha affermato anche che i giudici belgi hanno dimostrato di essersi mossi in un quadro ragionevole e preciso, anche perché le vittime non sono mai state private del loro diritto di avere accesso a un tribunale.

La sentenza del tribunale belga mette nero su bianco che la Santa Sede gode dell'immunità sovrana e che nessuna eccezione a questa regola si applica, nemmeno se la cattiva condotta dei vescovi nella gestione dei casi di abuso è palese. Tuttavia la responsabilità non può essere attribuita al Vaticano.

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Il Messaggero