Pedofilia, rapporto choc in Gran Bretagna: rischio in tutte le organizzazioni religiose

Rapporto choc sulla pedofilia in Gran Bretagna, rischio in tutte le organizzazioni religiose
Il rapporto è choccante. L'indagine nazionale indipendente da parte dell'IICSA (la commissione nazionale che indaga sul fenomeno della pedofilia), in Gran Bretagna,...

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Il rapporto è choccante. L'indagine nazionale indipendente da parte dell'IICSA (la commissione nazionale che indaga sul fenomeno della pedofilia), in Gran Bretagna, ha fatto affiorare l'alta esposizione al pericolo di abusi da parte dei bambini in ogni tipo di organizzazioni religiosa, compreso le madrasse islamiche. I bambini coinvolti sono risultati doppiamente vulnerabili a causa di culture in cui la colpevolizzazione delle vittime, l'abuso di potere e la sfiducia nelle autorità esterne sono purtroppo assai diffuse.

L'inchiesta rileva senza «alcun dubbio che l'abuso sessuale dei bambini avviene in una vasta gamma di ambienti religiosi». Puntanto il dito sull'ipocrisia delle religioni che pretendono di insegnare il bene e il male, ma non riescono a proteggere i bambini.

L'indagine è choc è sta sollevando un putiferio in Gran Bretagna anche perchè ha preso in esame ben 38 grandi organizzazioni e ordini religiosi compresi i Testimoni di Geova, i Battisti, i Metodisti, l'Islam, il Giudaismo, l'Induismo, il Buddismo e le confessioni cristiane .

«La libertà di religione e di credo non può mai giustificare o scusare il maltrattamento di un bambino, o l'incapacità di prendere misure adeguate per proteggerlo dal male» si legge.

Il rapporto, pubblicato giovedì, ha seguito precedenti indagini sulle chiese anglicane e cattoliche romane che hanno dettagliato abusi diffusi e coperture.

Ci sono diversi casi citati tra quello di tre bambini abusati da Todros Grynhaus, un membro di spicco della comunità ebraica Haredi di Manchester, che è stato mandato dal suo rabbino per una consulenza dopo le accuse. 

Un altro caso riguardava una ragazza che è stata abusata e violentata in una madrasa in una "casa moschea" tra gli otto e gli 11 anni. Dopo aver rivelato l'abuso, è stata chiamata "puttana" da altri nella comunità.

Una ragazza abusata da un volontario di una chiesa metodista, che in seguito si è dichiarato colpevole di aggressione sessuale, non ha ricevuto alcun sostegno dal suo ministro metodista locale dopo la sua rivelazione. Il colpevole è stato descritto come un "membro stimato" della chiesa. In una altra parte del rapporto si legge che una bambina che è stata abusata tra i quattro e i nove anni da un "servitore ministeriale" dei Testimoni di Geova dopo le sessioni di studio della Bibbia, ha poi intentato una causa civile contro l'organizzazione religiosa. È stato difeso dai Testimoni di Geova nonostante una condanna separata contro il colpevole secondo quanto ha riportato dal Guardian in un lungo reportage. Una tesi che è stata oggetto di una precisazione da parte dei testimoni di Geova i quali spiegano che si sono difesi legalmente nella causa intentata dalla vittima contro di loro. «E che in nessun caso, il rapporto afferma che i Testimoni di Geova abbiano difeso la persona accusata di aver commesso abusi sessuali».

Il rapporto dell'IICSA - di cui ne parlano altri giornali inglesi - si è basato su 16 giorni di audizioni pubbliche tenute l'anno scorso. Il rapporto chiede cambiamenti legislativi per consentire il controllo ufficiale delle politiche di protezione dei bambini nelle istituzioni educative non registrate.

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Il Messaggero