Denuncia gli abusi alla diocesi che trasferisce al nord il prete, la vittima si rivolge alla polizia

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Città del Vaticano - Quello che apparentemente sta emergendo ancora una volta è il solito muro di gomma da parte della Chiesa. Da una parte le vittime...

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Città del Vaticano - Quello che apparentemente sta emergendo ancora una volta è il solito muro di gomma da parte della Chiesa. Da una parte le vittime di presunte violenze sessuali che provano a denunciare al vescovo l'abusatore ma non vedendo risultati concreti alle fine sono costretti a rivolgersi ai carabinieri, attivando (finalmente) il processo penale. Che su queste vicende scabrose non ci sia una collaborazione fattiva tra il vescovo e la giustizia italiana è una vechia storia.

A Enna, dove è in corso un procedimento a carico di un sacerdote, è il Procuratore capo, Massimo Palmeri, a commentare: «Non abbiamo ricevuto niente dalla Curia. Siamo venuti a conoscenza del reato solo quando il giovane ha denunciato alla Squadra mobile»  ha detto in merito alla vicenda degli abusi sessuali su ragazzi che frequentavano una parrocchia di Enna, per i quali ora e' indagato il parroco.

I fatti sono avvenuti quando la vittima era un minore di 15 anni. Il ragazzo, alcuni anni fa, aveva denunciato gli abusi alla diocesi di Piazza Armerina che pero' non avrebbe dato seguito con atti concreti, se non un temporaneo allontanamento del sacerdote da Enna, mandandolo in una parrocchia del nord. Un sistema abbastanza consolidato di togliere il parroco per non creare scandalo nella comunità. Il ragazzo, anni dopo, rivedendolo a Enna dove continuava a svolgere attivita' con i giovani, ha deciso di prendere carta e nella e scrivere a Papa Franesco. 

In parallelo ha presentato una denuncia alle autorità civili sulla quale la Procura ha aperto un fascicolo. Il giovane che ha denunciato non sarebbe la sola vittima delle attenzioni che il sacerdote riservava agli adolescenti maschi che frequentavano la sua parrocchia. 

In merito alla vicenda il Vescovo di Piazza Armerina, Rosario Gisana, con una nota ha precisato che ogni volta che ha avuto notizia «di eventuali delitti ha avviato i procedimenti previsti dalla normativa canonica» esprimendo piena fiducia nella magistratura.

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Il Messaggero