Gaza, il Papa scrive una lettera ai cattolici: «Sembra che le tenebre ricoprano la Terra Santa, tempi oscuri»

Gaza, il Papa scrive una lettera ai cattolici: «Sembra che le tenebre ricoprano la Terra Santa, tempi oscuri»
«Sono tempi oscuri, in cui sembra che le tenebre del Venerdì Santo ricoprano la vostra Terra e troppe parti del mondo sfigurate dall’inutile follia della guerra, che...

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«Sono tempi oscuri, in cui sembra che le tenebre del Venerdì Santo ricoprano la vostra Terra e troppe parti del mondo sfigurate dall’inutile follia della guerra, che è sempre e per tutti una sanguinosa sconfitta». Papa Francesco ha preso carta e penna per indirizzare una lettera ai cattolici che vivono in Israele e in Palestina e che quest'anno dovranno accontentarsi di una Pasqua piuttosto desolata, senza turisti e pellegrini, senza potersi spostare facilmente, con l'insicurezza economica visto che il settore turistico è ormai fermo da quando è scoppiato il conflitto a seguito del pogrom di Hamas del 7 ottobre scorso. Il Pontefice li invita a non arrendersi, a tenere duro, a non perdere la speranza. «Voi siete fiaccole accese nella notte; siete semi di bene in una terra lacerata da conflitti». Infine li rincuora sul fatto che non mancherà la solidarietà concreta della Chiesa e che i cattolici in Palestina non saranno lasciati soli. 

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Nei giorni scorsi il Patriarca di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha invitato i pellegrini europei e americani a superare i timori e riprendere a viaggiare verso Israele. «Non abbiate paura a tornare in Terra Santa, siete una presenza di pace in un luogo che di pace ne ha tanto bisogno». Poi ha esortato i cattolici a essere solidali. «Speriamo che questa notte passi quanto prima». 

Pizzaballa aveva anche ripetuto che oltre alle terribili violenze delle bombe ora c'è la crisi della vita ordinaria. Mancano cibo, medicinali, acqua. «Ad esempio, i nostri cristiani a Gaza riescono a cucinare una volta o due e quello che cucinano deve bastare almeno per una settimana».  Quanto al futuro per tutti resta una incognita. Dopo questa crisi, una delle più gravi in assoluto degli ultimi 70 anni, né israeliani né palestinesi sembrano più disposti a soluzioni temporanee. Persino l'ipotesi dei due popoli e due stati sembra ridimensionarsi. Il cardinale bergamasco che vive in Israele da oltre vent'anni e conosce bene l'intera area mediorientale si fa ben poche illusioni:  «Non lo so - dice a Vatican News - Tecnicamente mi sembra difficile anche se sarebbe l'unica via possibile. E' chiaro che qualsiasi cosa si sceglierà di fare dovrà dare garanzia di stabilità e libertà ad entrambi i popoli».

 

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Il Messaggero