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Città del Vaticano – Il viaggio nel cuore dell'Europa di Papa Francesco si sta inevitabilmente trasformando in un importante test sulla sua salute anche se nei quattro giorni di visita tra Ungheria e Slovacchia non sarebbero state previste misure particolari sanitarie da parte del Vaticano. Si tratta del suo primo appuntamento internazionale dopo la difficile operazione al colon a fronte di una agenda densa di impegni – tra incontri con il mondo politico, sociale, diplomatico e religioso, compreso micidiali alzatacce mattutine per via degli spostamenti aerei interni. Verrà osservata la “solita cautela” sanitaria, ha rassicurato il Vaticano. A bordo dell'aereo sono presenti il medico personale e due infermieri, come sempre avviene, ha detto in un briefing il direttore della sala stampa vaticana, Matteo Bruni.
«Le usuali misure sanitarie sono gia' abbastanza stringenti ma senza misure particolari». Alla domanda dei cronisti se al seguito del Papa ci sara' anche l'infermiere che – come detto lo stesso Pontefice nell'intervista a radio Cope - «gli ha salvato la vita» Bruni ha risposto sbrigativamente senza fornire nomi e dettagli: «la presenza e' la solita».
Il Papa incontrerà per un saluto (breve) il premier Viktor Orban nelle poche ore di permanenza a Budapest meta del 52esimo Congresso eucaristico internazionale.
Di tutt'altro tenore, invece, sarà lo spazio e l'accoglienza prevista dallo stato Slovacco. Ad accoglierlo all'aeroporto di Bratislava domenica sera quando il Papa arriverà, sarà la presidentessa Zuzana Caputova, 48 anni, una giovane politica alla quale Francesco ha riservato in Vaticano già due incontri e con la quale condivide una visione sulle politiche ambientali molto simili. Con lei si intratterrà anche nel Palazzo presidenziale.
La Caputova fa parte di quella giovane generazione di politici europeisti che sono molto attenti al tema green e ad una gestione trasparente delle risorse pubbliche, con un occhio alle nuove generazioni. Dal 2010 in qualità di avvocato Caputova si è battuta per un efficace funzionamento del sistema giudiziario, la trasparenza nella gestione dei beni pubblici e un maggiore controllo dell'autorità pubblica. A Pezinok ha dato il via ad una campagna pubblica contro l’autorizzazione di una nuova discarica che violava le norme ambientali e per questo la hanno soprannominata la Erin Brokovich slovacca. Nel 2019 è stata eletta Presidente della Repubblica al secondo turno delle elezioni.
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Il Messaggero