CITTA' DEL VATICANO – A 50 anni dal furto del grande quadro del Caravaggio che raffigura la Natività tra i santi Francesco e Lorenzo, il Vaticano ha deciso di...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
In questa natività caravaggesca ogni personaggio è colto in un atteggiamento spontaneo. San Giuseppe volge le spalle ed è avvolto in un manto verde mentre dialoga con un personaggio che si trova dietro la figura di san Francesco. La figura a sinistra è quella di San Lorenzo. La Madonna è una popolana comune dallo sguardo triste, come se presagisse il destino di suo figlio adagiato in una greppia. Sulla scena sovrasta per potenza e luce un angelo.
Il furto, commissionato dalla mafia siciliana, fu scoperto da una custode. La sparizione del capolavoro colpì Leonardo Sciascia, fornendogli lo spunto per il suo ultimo racconto, Una storia semplice. La tela da allora non è più stata trovata anche se a più riprese è stata menzionata da diversi collaboratori di giustizia. Vincenzo la Piana, per esempio, indicò un luogo dove sarebbe stata sepolta. Ma nel luogo non fu trovato nulla. Francesco Marino Mannoia disse a Falcone di essere stato uno degli autori materiali del furto ma poi si appurò che non si trattava di quella tela ma di un’altra, collocata in una chiesa vicina all’oratorio di san Lorenzo. Nel 1996 Giovanni Brusca riferì che il dipinto sarebbe invece stato riconsegnato in cambio di una revisione al 41 bis ma lo Stato italiano rifiutò l’offerta, mentre Salvatore Cancemi è convinto che durante le riunioni della cupola la tela fu esposta diverse volte quale simbolo di potere e prestigio.
Nuove informazioni arrivarono nel 2009 dal pentito di mafia Gaspare Spatuzza che disse che la tela era stata affidata alla famiglia Pullarà (capimafia del mandamento di Santa Maria del Gesù) ma che fu collocata in una stalla, senza protezione, e rosicchiata da topi e maiali. Infine il mafioso Gaetano Grado asserisce che la tela sarebbe stata nascosta, ma all'estero visto che Badalamenti l'avrebbe trasferita in Svizzera in cambio di una forte somma di franchi ad un antiquario svizzero, aggiungendo che il quadro venne scomposto per essere venduto sul mercato clandestino.
Lunedì mattina al Palazzo della Cancelleria il Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale presenta le novità raccolte il 21 febbraio dalla Commissione parlamentare antimafia nella relazione sul furto della "Natività" di Caravaggio, avvenuto nell’Oratorio di San Lorenzo, a Palermo, nel 1969. L'incontro si svolge a un mese dalla visita di Papa Francesco a Palermo per onorare il Beato Giuseppe Puglisi e nell'anniversario del furto.
All'incontro interverranno l'Arcivescovo Silvano Tomasi, la già presidente della Commissione parlamentare Antimafia, Rosy Bindi, lo storico dell’arte Claudio Strinati, il filosofo Vittorio Alberti, il Generale di brigata Fabrizio Parrulli, comandante del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dell'Arma dei Carabinieri
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero