Vaticano, il caso del sito web che anticipa l'enciclica del Papa rompendo l'embargo

Vaticano, il caso del sito web che anticipa l'enciclica del Papa rompendo l'embargo
Città del Vaticano - Un'altra gatta da pelare per il Vaticano. L'enciclica non era ancora stata firmata ad Assisi dal Papa, non ancora distribuita ai vaticanisti...

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Città del Vaticano - Un'altra gatta da pelare per il Vaticano. L'enciclica non era ancora stata firmata ad Assisi dal Papa, non ancora distribuita ai vaticanisti della Sala Stampa sotto embargo (pena sanzioni pesantissime per le testate da parte della Santa Sede) che il testo da ore circolava liberamente sul web su una testata on line spagnola, Infovaticana.com  

 
https://infovaticana.com/2020/10/03/fratelli-tutti-el-papa-firma-su-enciclica-sobre-la-fraternidad-y-la-amistad-social/

L'enciclica Fratelli Tutti con il suo testo completo ha iniziato ad essere veicolata sui sui social in lingua spagnola sin dal mattino rimbalzando da un blog all'altro, da una chat all'altra, in ogni parte del continente. La testata spagnola che ha diffuso il documento è da anni in guerra con il Vaticano per il dominio. Si tratta di un sito conservatore spagnolo www.InfoVaticana.com  spesso critico nei confronti del papato e della curia.

Il Vaticano in passato aveva dato mandato allo studio di avvocati più costoso e importante del mondo, un colosso multinazionale, Baker &McKenzie per diffidare dall'uso del dominio che contiene la parola Vaticano. Sulla home page del sito tempo fa veniva spiegata tutta la battaglia legale iniziata con una lettera della Segreteria di Stato che chiedeva la rinuncia al sito, spiegando che non avevano «i diritti di proprietà esclusiva sul nome del centro fisico del mondo cattolico. Naturalmente - si legge - è possibile immaginare la nostra reazione, come se la città di New York chiedesse una cosa simile al New York Times o la Republica Italiana facesse una richiesta del genere al quotidiano italiano La Repubblica». Adesso si potrebbe aprire un nuovo contenzioso, stavolta per i diritti di copyright violati dal sito. 
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Il Messaggero