Città del Vaticano - In questo momento di crisi, Dio ci chiede di essere vicini l'uno all'altro. Lo ha detto questa mattina Papa Francesco nell'omelia...
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Dio per primo, ha sottolineato il Pontefice, «ha voluto accompagnarci nella vita. È il Dio della prossimità, e l'eredità che abbiamo ricevuto è la prossimità». Nell'omelia, dedicata al tema della vicinanza ma anche a quello della legge, il Papa ha poi spiegato: «C'è una cosa che attira l'attenzione, cioè il modo in cui Dio dà la legge» al suo popolo. Si tratta di un «atteggiamento di vicinanza» per cui le norme «non sono prescrizioni di un governante o di un dittatore».
Bergoglio ha definito questo atteggiamento «vicinanza paterna, di un padre che accompagna il suo popolo». Prima di iniziare la messa il Papa ha pregato per i medici e gli infermieri che sono in prima linea, molti dei quali contagiati e, purtroppo, alcuni anche morti per il coronavirus.
In una intervista al quotidiano La Repubblica, Papa Francesco è tornato sull'argomento della vicinanza ricordando che ognuno può ritrovare i piccoli gesti concreti per avvicinarci alle persone, «una carezza ai nostri nonni, un bacio ai nostri bambini, alle persone che amiamo. Se viviamo cosi questi giorni non saranno sprecati». Ha anche spiegato il gesto che lo ha portato a fare il pellegrinaggio alla chiesa di San Marcello al Corso, domenica scorsa, per pregare davanti al crocefisso cinquecentesco ritenuto miracoloso per avere fermato la terribile peste scoppiata in quegli anni. «Signore ferma l'epidemia, fermala con la tua mano, ho pregato per questo». Infine una curiosità: Papa Francesco ha detto di essere stato molto colpito da un articolo scritto da Fabio Fazio «sulle cose che sta imparando in questi giorni».
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Il Messaggero