In Europa le chiese si svuotano e vengono vendute all'asta, il dilemma del Vaticano su cosa farne

In Europa le chiese si svuotano e vengono vendute all'asta, il dilemma del Vaticano su cosa farne
Città del Vaticano  - Il fenomeno è ormai piuttosto diffuso, soprattutto nell'Europa del Nord, dove parecchie chiese (un tempo luoghi di culto...

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Città del Vaticano  - Il fenomeno è ormai piuttosto diffuso, soprattutto nell'Europa del Nord, dove parecchie chiese (un tempo luoghi di culto gremiti di fedeli) con gli anni si sono svuotate fino ad essere dismesse e vendute all'asta, finendo la parabola come pizzerie, ristoranti, negozi di abbigliamento, supermercati e persino palestre. Le dismissioni delle chiese, per la dimensione numerica del fenomeno, stanno diventando un problema e il Vaticano corre ai ripari chiamando a Roma tutti i responsabili del settore dell'edilizia di culto delle conferenze episcopali per fare il punto e avere una fotografia precisa. La dismissione è l'ultimo effetto della scristianizzazione del vecchio continente dove, anno dopo anno, sempre meno persone vanno in chiesa, frequentano la messa, si battezzano. 


«Non è rara la notizia di una chiesa che finisce all'asta. La sorpresa - che diventa sconcerto, a fronte di una prospettiva di riuso dissonante - è segno di una consapevolezza diffusa: se per i credenti la chiesa è
essenzialmente luogo d'incontro con Dio e con i fratelli, per tutti rappresenta un patrimonio storico, culturale, artistico» afferma la Cei. Da domani inizia un convegno alla Gregoriana per un confronto sulla dismissione
e il riuso degli edifici di culto. La domanda centrale è come conservare gli edifici e come valorizzarli.  Il convegno alla Gregoriana ha per tema «'Dio non abita più qui?'. Dismissione di luoghi di culto e gestione integrata dei
beni culturali ecclesiastici», promosso dal Pontificio Consiglio della Cultura e dalla Pontificia Università Gregoriana -
Dipartimento dei Beni Culturali della Chiesa.

Tra i relatori, il cardinale Gianfranco Ravasi, monsignor Stefano Russo, segretario Generale della Cei. Presenti anche il cardinale Angelo Bagnasco, presidente del Consiglio delle
Conferenze Episcopale d'Europa-Ccee, e il ministro italiano per i Beni e le attività culturali, Alberto Bonisoli.
Al di là dell'aspetto quantitativo - per il quale non esistono ad oggi statistiche attendibili - il fenomeno della dismissione degli edifici di culto sarà pertanto affrontato sotto il profilo delle opportunità di riuso da parte delle comunità per fini ecclesiali. Nella seconda mattinata, dedicata alla «gestione integrata» dei beni culturali

ecclesiastici, si parlerà della necessità di considerare la loro valorizzazione come parte integrante della pastorale diocesana. Le due sessioni pomeridiane saranno invece riservate ai 35 delegati di 23 conferenze episcopali (di Europa, Nord America e Oceania), invitate ciascuna a presentare una relazione sulla situazione della rispettiva nazione sui due temi del convegno. . Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero