Papa Francesco: «Sul Messaggero ho letto cose belle: l'esempio di un popolo per il piccolo Rayan»

di Franca Giansoldati Città del Vaticano – La tragedia del piccolo Rayan, il bambino marocchino estratto dal pozzo...

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di Franca Giansoldati

Città del Vaticano – La tragedia del piccolo Rayan, il bambino marocchino estratto dal pozzo in Marocco dopo estenuanti tentativi e poi morto in seguito per le lesioni riportate, ha profondamente commosso Papa Francesco tanto che al termine dell'Angelus lo ha ricordato con tristezza, lodando gli sforzi fatti da tutta la popolazione. La terribile vicenda che ha letto sul Messaggero stamattina, come lui stesso ha detto ai fedeli in piazza san Pietro, è stata al centro di una riflessione sul bisogno di solidarietà.

Grazie al popolo del Marocco - ha detto Papa Bergoglio - che si e' stretto attorno a Rayan e alla sua famiglia in queste giornate frenetiche per salvare la vita del bambino di cinque anni caduto in un pozzo». Quel popolo «ci mostra cosa siano i santi della porta accanto».

 

Tra le testimonianze positive il Pontefice ha citato c'è anche il paese del Monferrato che ha agito all'unisono per riportare a casa un giovane immigrato ghanese che, malato di cancro, aveva come unico desiderio quello di morire tra le braccia del padre. «Siamo abituati a leggere sui media tante cose brutte, ma io vorrei oggi menzionare due cose belle: una e' dal Marocco, dove tutto un popolo si e' stretto per salvare Rayan, lavorando per salvare un bambino, ce l'ha messa tutta. Purtroppo non ce l'ha fatta».

L'altra testimonianza arriva dal Monferrato. «John, un ragazzo ghanese di 25 anni, migrante, con tutte le sofferenze che ha passato per arrivare; Alla fine si e' sistemato, ha iniziato a lavorare in una azienda vinicola, e poi si e' ammalato di un cancro terribile, era in fin di vita. Quando gli hanno detto la verita' ha detto 'vorrei tornare a casa ad abbracciare il mio Papa' prima di morire', e quel paese del Monferrato ha fatto una raccolta e, imbottito di morfina, lo hanno messo su un aereo per morire nelle braccia del Papa'. Oggi, in mezzo a tante brutte notizie ci sono tanti santi della porta accanto. Grazie di queste testimonianze che ci fanno bene» ha concluso il Pontefice.

 

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Il Messaggero