Città del Vaticano – Papa Francesco ricorda a tutti coloro che sono a caccia di ricchezze, ai potenti di turno come ai miliardari orientati ad accumulare denaro, che...
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Il giallo di don Georg, anche stamattina all'udienza non c'era e la sua assenza fa pensare a screzi con il Papa
Papa Francesco incontra la donna che aveva schiaffeggiato per uno strattone
«Il Regno di Dio è dei poveri in spirito. Ci sono quelli che hanno i regni di questo mondo: hanno beni e hanno comodità. Ma sono regni che finiscono (…) Il potere degli uomini, anche negli imperi più grandi, passa e scompare. Ma tante volte vediamo nel telegiornale o sui giornali che quel governante forte potente è caduto. Ieri c'era oggi non c'è. Le ricchezze di questo mondo se ne vanno, e anche il denaro, i vecchi ci insegnavano che il sudario non aveva tasche: io mai ho visto dietro un corteo funebre un camion di trasloco, nessuno si porta nulla! Queste ricchezze rimangono qui».
La morale che affida ai fedeli è di condividere. Solo l'amore resta come traccia. «Regna veramente chi sa amare il vero bene più di sé stesso. Questo è il potere di Dio. In che cosa Cristo si è mostrato potente? Perché ha saputo fare quello che i re della terra non fanno: dare la vita per gli uomini. Questo è vero potere. Potere della fratellanza, potere della carità, potere dell'amore, potere dell'umiltà, questo ha fatto Cristo. In questo sta la vera libertà».
Una delle prime parole che Francesco ha pronunciato all'inizio del suo pontificato è di lavorare per una Chiesa povera per i poveri. A questo programma sono seguiti anche alcuni importanti documenti come l'enciclica Laudato Sì, basata sulla difeda del creato e l'esortazione post sinodale Evangelii gaudium. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero